S. Andrea delle Fratte e la medaglia miracolosa
Paolo Raponi
Il presente testo è un dono che si rinnova. Si ripropone, infatti, un saggio già pubblicato in epoca passata e ora riproposto in seguito a una significativa revisione e a un considerevole ampliamento.
Di dono si tratta. Perché il dipinto della Madonna del Miracolo, conservato nella chiesa di sant’Andrea delle Fratte, è un dono prezioso, quasi uno scrigno che custodisce nel tempo un evento di grazia: l’apparizione della Madre del Signore ad Alfonso Ratisbonne.
Quell’apparizione fu un evento di grazia per l’ebreo Ratisbonne. La visione della Madonna, infatti, nella forma dell’immagine raffigurata nella medaglia miracolosa, lo introdusse, in modo del tutto imprevisto, nell’esperienza della fede. Maria non gli disse nulla, ma Alfonso capì tutto. E divenne cristiano.
Ancora oggi, però, per il tramite del dipinto, quell’apparizione è artefice di tanti eventi di grazia: tanti quanti sono coloro che si fermano e si inginocchiano in preghiera davanti all’immagine, così bella e maternamente autorevole, della Madonna del miracolo. Per molti si rinnova l’esperienza spirituale del 20 gennaio 1842: è sufficiente guardarla per capire. Si volgono gli occhi a Maria e si è condotti al Signore; si sta davanti a Lei e si sente un dolce e pressante invito al pentimento e alla conversione; si rimane in silenzio davanti alla sua immagine e si avverte il rinnovato desiderio di una vita santa; si entra alcuni istanti nella preghiera osservandola e si torna a gustare la bellezza del Cielo e a provarne la nostalgia.
Grazie, pertanto, a tutti coloro che hanno collaborato alla presente pubblicazione. In tal modo è stato reso un servizio prezioso non solo alla chiesa di sant’Andrea delle Fratte, ma anche a tutta quella grande famiglia dei figli di Dio che, proprio perché cristiana – direbbe il beato Paolo VI – non può che essere mariana.