Mauro Gagliardini
L’idea è venuta strada facendo. E la strada che si stava percorrendo, di comune accordo l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice insieme ai suoi Consultori, era quella della pubblicazione quindicinale, sull’agenzia di informazione Zenit nella rubrica dal significativo titolo «Spirito della Liturgia», di alcuni contributi, aventi come riferimento privilegiato la celebrazione dell’Anno Sacerdotale, indetto dal Santo Padre Benedetto XVI.
Da qui l’idea: perché non prevedere una pubblicazione con la raccolta organica di questi contributi? Ed ecco l’origine del presente volume, nel quale si è cercato di sviluppare il tema del sacerdozio ordinato dal punto di vista della teologia liturgica e, in particolare, della celebrazione della Santa Messa. Anche perché nel 2010 ricorrono due importanti anniversari: il 40° della promulgazione del Messale di Paolo VI (1970) e il 440° di quella del Messale di san Pio V (1570). Come è noto, con il Motu Proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, Benedetto XVI ha ricordato che la promulgazione del nuovo Messale “paolino” non ha comportato l’abrogazione del più antico messale “piano”, e ha pertanto stabilito che nel Rito Romano sussistono, a particolari condizioni, due modalità celebrative dell’Eucaristia: la «forma ordinaria» (Paolo VI) e la «forma straordinaria» (san Pio V, nell’edizione del suo Messale promulgata nel 1962 dal beato Giovanni XXIII).
Gli articoli pubblicati nella rubrica «Spirito della Liturgia», qui riportati con pochissime modifiche, hanno dunque tenuto presenti questi aspetti: il sacerdozio ministeriale, in ossequio all’Anno Sacerdotale; e la Celebrazione Eucaristica, nelle due forme del Rito attualmente in vigore, in riferimento ai menzionati anniversari. A quanto sembra, questo volume è il primo scritto a più mani che esamina, a livello divulgativo, la celebrazione della Santa Messa, tenendo presenti entrambe le forme del Rito Romano. Ho detto «divulgativo», ma non nel senso di «non scientifico», quanto per la forma volutamente semplice e contenuta. E questo è un grande pregio quando si desidera, come è nel caso della presente pubblicazione, aprire al grande pubblico i tesori della liturgia della Chiesa. Senza dimenticare l’approccio di fede e spirituale che caratterizza i testi, qualità quanto mai preziosa, e lo stile sereno non incline ad alcuna polemica.
Gli autori dei brevi saggi qui pubblicati sono teologi, liturgisti e canonisti di solida preparazione, che insegnano in diverse università pontificie e pubblicano regolarmente libri e articoli a carattere scientifico. Alcuni tra loro hanno anche raggiunto una notevole e motivata fama a livello internazionale. Perciò i contenuti qui esposti hanno alla base, nonostante la forma semplice e sintetica della presentazione, conoscenze solide e studi seri da parte dei rispettivi autori.
E’, dunque, con gratitudine che questo volume è da accogliere. Leggerlo con attenzione, soprattutto da parte dei sacerdoti, potrà significare per molti una riscoperta o un approfondimento della bellezza della Celebrazione Eucaristica. Allo stesso tempo, sono certo che la presente pubblicazione sarà di aiuto a procedere nella direzione tanto auspicata di una cordiale e sinceramente partecipata accoglienza della liturgia della Chiesa, nel suo Rito ordinario, da promuovere con rinnovata fedeltà al Concilio Vaticano II, e nel suo Rito straordinario, che tanti tesori ha ancora oggi da donare a tutti noi.