XII Domenica T.O. anno A
Celebriamo nella gioia la XII Domenica del Tempo Ordinario, rinnovando ancora una volta la nostra gratitudine al Signore per il dono del tempo e della vita, per le grazie numerose che ci elargisce, perché tutto è Provvidenza per chi crede in Lui.
Al riguardo, oggi ascoltiamo una pagina dal vangelo di san Matteo. È un testo nel quale Gesù parla proprio della Provvidenza di Dio. “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.
Non abbiate dunque paura: Voi valete più di molti passeri!”.
Queste parole, così rassicuranti per la nostra vita, sono pronunciate dal Signore in un contesto particolare. Egli, infatti, sta parlando della persecuzione, dell’opera di quegli uomini che hanno il potere di uccidere il corpo. “E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo”.
In virtù dell’incontro con Cristo Salvatore, colui che vive di fede non conosce più la paura, tipica dei pagani. Dio, infatti, è Provvidenza d’amore. Egli ha cura di noi, e il nostro bene più vero è saldamente custodito nelle Sue mani.
Questo bene più vero è quello che siamo chiamati a cercare e ad alimentare ogni giorno. E il bene più vero è Dio, il Suo amore, la salvezza che Egli ci dona, la nostra vita in Lui, la gioia della santità, l’eternità che ci attende. Quando abbiamo questo bene più vero non abbiamo nulla da temere. Neppure della persecuzione. “Non abbiate paura degli uomini”.
A proposito della persecuzione, prolunghiamo la nostra riflessione con l’aiuto del beato Charles de Foucauld:
“[Parla Gesù:] Bisogna che vi attendiate la persecuzione.
Se mi imitate predicando il vangelo e seguendo la verità,
le persecuzioni che mi hanno senza sosta circondato vi attendono:
bisognerà riceverle con gioia, come dei tratti preziosi di somiglianza con me,
come un’imitazione del vostro Beneamato…
sopportarle con calma, sapendo che se vi capitano, le permetto io
e che non vi colpiranno nella misura in cui lo permetterò io,
senza il cui permesso non un capello del vostro capo può cadere…
accettarle in conformità alla volontà di Dio,
dando il benvenuto a tutto ciò che capita.
Soffrirle con coraggio offrendo a Dio le vostre sofferenze come un sacrificio,
offrirle pregando per i vostri persecutori poiché sono figli di Dio
e io stesso vi ho dato l’esempio di pregare
per tutti gli uomini: per i persecutori e i nemici”.