Carissimi nel Signore,
siamo giunti alla quarta Domenica di Quaresima, tradizionalmente conosciuta con il nome di “Laetare”.
Ormai alla metà del percorso quaresimale, la Chiesa ci invita a rinnovare la gioia, pur nel tempo austero che stiamo vivendo, a motivo dell’avvicinarsi della Settimana Santa, quando avremo la grazia di rivivere il mistero pasquale, sorgente viva della nostra salvezza in Cristo Signore.
Il Vangelo che ascoltiamo oggi ci è ben noto.
Il racconto è di san Giovanni e riguarda un uomo cieco dalla nascita al quale Gesù ridona miracolosamente la vista. Possiamo certamente leggere l’episodio, osservando sullo sfondo il mistero di morte e risurrezione, la realtà della nostra vita nuova in Cristo.
La guarigione dalla cecità, infatti, è anche il segno di una guarigione ben più radicale e decisiva: quella per la quale passiamo dalle tenebre del peccato alla luce della grazia, dall’oscurità senza speranza della morte alla luce gioiosa della vita, dalla mancanza di senso in ordine alla realtà dell’esistenza alla pienezza di senso che tutto riceve a motivo dell’amore di Dio in Gesù.
Ecco che, pertanto, ascoltando questa pagina evangelica si accende nel nostro cuore la gioia della fede.
Meditiamo il testo di san Giovanni con l’aiuto di Giovanni Taluero, celebre religioso domenicano e autore spirituale del 1300:
“Nostro Signore ha detto: « Io sono la luce del mondo» […].
«Abbandona la tua luce che è in verità una tenebra,
di fronte alla mia luce, ed è a me contraria;
poiché Io sono la vera Luce, voglio darti, al posto delle tue tenebre, la mia luce eterna,
affinché sia tua come mia; e con la mia luce ti darò il mio essere,
la mia vita, la mia beatitudine e la mia gioia» […].
la mia vita, la mia beatitudine e la mia gioia» […].
È da notare il modo e la via per giungere alla vera luce.
È una vera rinunzia dell’uomo a se stesso e una pura, profonda ed esclusiva intenzione di amare Dio e non ciò che è proprio: desiderare unicamente l’onore e la gloria di Dio e riferire immediatamente a Dio tutte le cose, da qualunque parte provengano, e a lui riportarle senza alcun rigiro e mediazione; questa è la vera e retta via.
Egli è la vera Luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Questa luce risplende nelle tenebre ma le tenebre non ricevettero la luce. Questa luce non la riceve nessuno, tranne i poveri in spirito e della propria volontà.
Carissimi figli, mettete in opera tutto ciò che potete fare, spiritualmente e naturalmente, perché questa vera luce risplenda in voi e possiate gustarla. Chiedete agli amici di Dio che vi aiutino; attaccatevi a coloro che aderiscono a Dio, affinché vi attirino con loro a Dio.
Che ciò tocchi a tutti noi. Ci aiuti in ciò l’amabile Dio. Amen”.
Rinnoviamo con fiducia il nostro affidamento alla Madonna,
in questo tempo di grave preoccupazione per tutti.
E preghiamo con fede, tanta fede.
E preghiamo con fede, tanta fede.
Ricordiamo la parola di Gesù:
“Se avrete fede pari a un granellino di senape,
direte a questo monte: ‘Spostati da qui a là’,
ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile”.
Con affetto grande nel Signore,
augurandovi una serena e santa Domenica,
vi abbraccio e vi benedico.
don Guido