XXV Domenica T.O. anno A
Quando ascoltiamo la parabola dei lavoratori chiamati nella vigna a tutte le ore, contempliamo la grandezza infinita del cuore del Signore.
Accostiamoci al brano evangelico con le parole di san Bernardo: “Io vi consiglio di distogliere ogni tanto il piede dal molesto e ansioso ricordo dei vostri trascorsi, e di uscire sulle vie più pianeggianti di un più sereno ricordo dei benefici di Dio, affinché voi che vi confondete in voi stessi, guardando a Lui, possiate respirare. Ascolta infine Dio. Dice per mezzo del profeta: ‘Con la mia lode imbriglierò la tua bocca perché tu non perisca’. Vale a dire: ‘Affinché alla vista dei tuoi peccati tu non diventi troppo triste, e, a guisa di cavallo sfrenato, ti butti disperato nel precipizio e perisca; io, dice, ti tratterò con il freno della mia indulgenza, e ti solleverò perché tu mi dia lode, e respirerai nei mie beni, tu che ti senti confuso per i tuoi mali, mentre troverai che io sono più benigno di quanto tu sia colpevole’. Se Caino fosse stato tenuto da questo freno, non avrebbe detto nella sua disperazione: «E’ troppo grande il mio peccato perché io possa meritare il tuo perdono». Non sia, non sia mai! Più grande è la sua pietà di qualsiasi iniquità”.