Carissimi nel Signore,
scrive Maestro Eckart: “Se ringrazi Dio per tutte le gioie che ti dà, non ti resterà più il tempo per lamentarti”.
Nella luce di questa parola saggia e luminosa, rendiamo grazie a Dio per le gioie della settimana, augurandoci a vicenda una serena e santa Domenica.
Oggi ascoltiamo una pagina dal vangelo di san Matteo.
I discepoli sono sulla barca e stanno attraversando il lago di Tiberiade. Improvvisamente si alza un forte vento contrario, che agita le acque e suscita onde pericolose. Nel momento del grande sconforto, Gesù si fa presente, camminando sul mare. Inizia qui il bellissimo dialogo con Pietro.
“Signore, – dice l’apostolo – se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque”.
Gesù accoglie la richiesta: “Vieni!”. Pietro inizia a camminare verso Gesù, ma poi, impaurito a motivo del forte vento, comincia ad affondare e grida: “Signore, salvami!”.
Il racconto evangelico termina con Gesù che tende la mano, lo afferra e gli dice: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”.
Fino a quando Pietro rivolge lo sguardo al Signore, gli è possibile camminare sul mare e affrontare il pericolo.
Nel momento in cui, invece, egli rivolge a se stesso lo sguardo, si ripiega sulle proprie paure, distoglie l’attenzione da Gesù e dimentica la Sua presenza di amore, allora comincia ad affondare. Ancora una volta san Pietro è tanto simile a noi e noi lo sentiamo per questo molto vicino.
Anche noi, infatti, spesso affondiamo nel mare della vita perché dimentichiamo di fissare il Signore, stiamo ripiegati sulle nostre paure,
perdiamo la memoria della Sua presenza fedele, pensiamo di poter procedere con le nostre sole forze.
Riascoltiamo le parole di Gesù a Pietro: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”.
Non dubitiamo mai del Signore! Come diceva san Vincenzo de’ Paoli: “Siamo di Dio, lasciamo fare a lui”.
Prolunghiamo la meditazione del testo evangelico con l’aiuto di san Giovanni Crisostomo:
“Ma perché, in questo caso, il Signore non comanda ai venti di smettere di soffiare e stende invece la mano per afferrare e sostenere Pietro?
Perché c’era bisogno della sua fede. Quando noi cessiamo di fare la nostra parte, anche Dio cessa di aiutarci.
Se la fede di Pietro non si fosse indebolita, egli avrebbe facilmente resistito anche al vento. E la prova sta nel fatto che il Signore, anche dopo aver preso Pietro per mano, lascia che il vento continui a soffiare con tutta la sua forza, per manifestare che esso non potrebbe assolutamente nuocergli, qualora la sua fede fosse salda”.
Con tanto affetto un abbraccio e una benedizione.
Auguri per una bella solennità dell’Assunzione di Maria!
In comunione di preghiera.
don Guido