Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella XXI Domenica del Tempo Ordinario.
Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Giovanni: “Disse allora Gesù ai Dodici: Volete andarvene anche voi? Gli rispose Simon Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
Questo dialogo tra Gesù e gli Apostoli fa seguito a un momento drammatico nella relazione tra il Signore e i Suoi discepoli. La parola proclamata da Gesù, infatti, suona difficile. “Questa parola è dura”, affermano molti dei discepoli. E continuano: “Chi può ascoltarla?”
Gesù ha appena concluso il grande discorso sul pane di vita. Egli si è presentato come il Pane della vita, cibo di salvezza di cui tutti sono chiamati a nutrirsi, carne offerta agli uomini per la loro redenzione. In tanti non capiscono queste parole, in tanti rimangono costernati e mormorano.
Gesù non retrocede di un passo, ma indica che la possibilità di capire le Sue parole non deriva dalle capacità umane, bensì dallo Spirito.
“E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla”. Per poter accogliere nella gioia la parola di Gesù non si può continuare a ragionare secondo criteri umani; è, invece, necessario affidarsi allo Spirito Santo perché cambi il cuore, apra la mente e consenta di mettersi in sintonia con la Parola eterna di Dio.
Pietro e gli Apostoli capiscono. Al momento, anche per loro quelle parole rimangono oscure. Ma sanno che sono parole di verità, parole nelle quali si rende presente l’amore di Dio, la salvezza del mondo. Si fidano di Gesù e del fatto che lo Spirito darà loro la capacità di capire, assimilare, vivere la bellezza divina di quelle parole.
Possa essere così anche per noi. Fidiamoci del Signore, crediamo alla Sua parola, chiediamo la grazia dello Spirito Santo perché ci conduca alla comprensione, all’amore per quella Parola. Soltanto chi rinasce nello Spirito vive anche secondo lo Spirito, viene trasformato in Cristo e cammina nella gioia della vita nuova, nella verità, nell’amore, nella bellezza, nella pace.
Prolunghiamo la meditazione con l’aiuto di sant’Agostino: “Quelli che si ritirarono non erano pochi, ma molti. Ciò avvenne forse a nostra consolazione: può accadere, infatti, che uno dica la verità e non sia capito, e che, anzi, quelli che lo ascoltano se ne vadano scandalizzati.
Quest’uomo potrebbe pentirsi d’aver detto la verità: Non avrei dovuto parlare così, non avrei dovuto dire queste cose.
Al Signore accadde questo: parlò e perdette molti discepoli, e rimase con pochi. Ma egli non si turbò perché fin da principio sapeva chi avrebbe creduto e chi no. Se a noi capita qualcosa di simile, rimaniamo turbati. Troviamo consolazione nel Signore, senza tuttavia dispensarci dalla prudenza nel parlare”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido