“Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti”. San Paolo, riafferma con forza e con gioia questo annuncio che a Corinto qualcuno metteva in dubbio. Nel giorno del Signore, Pasqua settimanale, partecipiamo alla gioia di questo annuncio che sta al cuore della fede.
Sant’Agostino si rivolgeva così alla sua gente, a proposito dell’Alleluia della risurrezione: “Giacché piacque al Signore Dio nostro che qui cantassimo l’Alleluia, espressione che significa “Lodate il Signore”, lodiamo dunque il Signore, fratelli, con la vita e con la voce, con il cuore e con le labbra, con le parole con le azioni. Qui sulla terra, mentre siamo ancora travagliati, cantiamo dunque l’Alleluia, perché un giorno in cielo possiamo cantarlo pacificati. O felice Alleluia in cielo! Senza inquietudini! Senza contrasti! Dove non c’è alcun nemico, non perdiamo nessun amico. Là risuonano le lodi a Dio; e anche qui si levano le lodi a Dio, ma qui dal cuore di chi è nella tribolazione, là dal cuore di chi è nella pace. Qui da chi dovrà morire, là da chi vivrà in eterno. Qui nella speranza, là nella realtà. Qui avanzando nel cammino, là giunti in patria. E dunque fratelli miei ora canteremo l’Alleluia, non per rallegrare il nostro riposo, ma per alleviare il nostro sforzo. Così come cantano i pellegrini: canta e cammina, consola col canto la fatica, non assecondare la pigrizia. Canta e cammina. Che cosa vuol dire: cammina? Progredisci, progredisci nel bene”.