“Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. In queste parole bellissime si rispecchia la consapevolezza di Pietro al cospetto di Gesù. Chi di noi è senza peccato davanti a Dio? Per questo è sempre importante rinnovare il senso del peccato in vista del pentimento e della conversione. Scrive sant’Agostino: “Sospiravo, ma mi teneva legato, non la catena altrui, bensì quella della mia volontà. Il nemico era padrone del mio volere e aveva, di questa padronanza, costruita una catena, con cui mi teneva avvinto. Quando la volontà trasgredisce, ecco formata la passione, e mentre si serve alla passione, ecco formata l’abitudine, e mentre non si resiste all’abitudine, ecco formata la necessità”. “Che cosa importa se ti schiaccia il piombo oppure la sabbia? Il piombo è una massa compatta, la sabbia sono tanti piccolissimi granelli, ma il loro numero ti schiaccia! Anche i peccati possono essere come gocce. Ma non vedi come con tante piccole gocce possono gonfiarsi i fiumi e inondare le campagne? Gocce sottili, ma sono tante!”. “Dove fuggi, schiavo del peccato? Dovunque tu vada, porti te stesso. Hai commesso un peccato per procurarti un piacere. Cattivo commercio! Il piacere è passato ed è rimasto il rimorso. Non ti rimane che gridare alto nell’aria la tua voglia di libertà e colui che è libero ti libererà”.
Parola della Domenica: “Signore, allontanati da me…”
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