Domenica delle Palme e della Passione del Signore
In questo giorno riviviamo l’ingresso del Signore a Gerusalemme.
Commenta Benedetto XVI: “Per questo, con buona ragione la Chiesa nascente poteva vedere in tale scena la rappresentazione anticipata di ciò che essa fa nella liturgia. Già nel testo liturgico post-pasquale più antico che conosciamo – nella Didaché (intorno all’anno 100) – prima della distribuzione dei doni sacri appare l’Osanna insieme col Maranatha: ‘Venga la grazia e passi questo mondo. Osanna al Dio di Davide. Chi è santo acceda; chi non lo è, si converta. Amen’.
Molto presto è stato inserito nella liturgia anche il Benedictus: per la Chiesa nascente la Domenica delle Palme non era una cosa del passato. Come allora il Signore era entrato nella città santa cavalcando l’asinello, così la Chiesa lo vedeva arrivare sempre di nuovo sotto le apparenze umili del pane e del vino. La Chiesa saluta il Signore nella santa Eucaristia
come Colui che viene ora, che è entrato in mezzo a essa. E al contempo lo saluta come Colui che rimane sempre il Veniente e ci prepara alla Sua venuta. Come pellegrini andiamo verso di Lui; come pellegrino Egli ci viene incontro e ci coinvolge nella sua ascesa verso la croce e la risurrezione, verso la Gerusalemme definitiva che, nella comunione col suo Corpo, già si sta sviluppando in mezzo a questo mondo”.