In questa Domenica, dal vangelo di san Luca, ascoltiamo il racconto della conversione di Zaccheo. Quest’uomo, definito “capo dei pubblicani e ricco”, appartenente pertanto a una categoria definita “peccatrice”, ha la grazia di incontrare Gesù in Gerico.
Quell’incontro gli cambia radicalmente la vita. Il racconto evangelico ci ricorda che ogni vero incontro con il Signore diviene inizio di un percorso nuovo, inizio di conversione.
La conversione di Zaccheo è descritta dalle sue stesse parole: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto”.
Quella di Zaccheo è una vera conversione, dal momento che accoglie la parola di Gesù nel suo cuore, facendola divenire il nuovo criterio del suo pensare, del suo decidere, del suo vivere.
In verità è proprio questa la realtà più autentica della fede. Fede, infatti, non è semplicemente un sentimento o un’emozione. Fede è l’assunzione del pensiero di Cristo nella propria vita, è “mettersi dalla parte di Gesù”, condividendo tutto di Lui.
San Leone Magno, in un suo Sermone, ci aiuta a riflettere. “È certo che ciascuno di noi fa del bene alla propria anima tutte le volte che soccorre con misericordia i bisogni altrui.
La nostra beneficenza, dunque, o carissimi, deve essere pronta e facile, se crediamo che ciascuno di noi doni a se stesso ciò che elargisce ai bisognosi. Cela il suo tesoro nel cielo colui che ciba Cristo nel povero. Riconosci in ciò la benignità e l’economia della divina pietà: ha voluto che tu sia nell’abbondanza affinché per te l’altro non sia nel bisogno, e per il servizio della tua buona opera tu liberi il povero dalle necessità e te stesso dalla moltitudine dei tuoi peccati.
O mirabile provvidenza e bontà del Creatore, che ha voluto riporre in un solo atto l’aiuto per due! Domenica prossima, dunque, vi sarà la colletta. Esorto e ammonisco la vostra santità che tutti voi vi ricordiate dei poveri e di voi stessi e, secondo la possibilità delle vostre forze, voi vediate Cristo nei bisognosi, Cristo che tanto ci ha raccomandato i poveri, da attestare che in essi vestiamo, accogliamo e cibiamo lui stesso”.