Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella quarta Domenica dell’Avvento.
Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Luca: “In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te»”.
Questo racconto dell’evangelista lo riascoltiamo sempre meravigliati e con grande stupore. Allo stesso tempo, meravigliati e con grande stupore, lasciamo che risuonino nel nostro cuore le parole rivolte a Maria dall’arcangelo Gabriele. Sono parole rivolte a Maria, certamente. Ma sono parole che recano uno splendido annuncio anche a ciascuno di noi. Per quale motivo? Vi troviamo una relazione importante: quella tra la gioia e la grazia, tra la pienezza della vita e la presenza del Signore.
Maria è la ragazza invitata a rallegrarsi perché piena di grazia, è la ragazza invitata alla gioia perché il Signore è con Lei. Allo stesso modo, nella misura in cui la grazia è in noi, in noi è anche la gioia autentica; e nella misura in cui il Signore è con noi, con noi è anche la pienezza della vita. Avvicinarsi al Natale, incamminarsi verso Betlemme, significa procedere con fiducia verso la sorgente della pienezza della vita dove è la vera gioia, verso Colui che, adagiato in una mangiatoia, adoriamo con profonda commozione e chiamiamo con gratitudine il “Salvatore”.
Prolunghiamo la meditazione, con l’aiuto di un testo di san Luigi Maria Grignon di Montfort:
“La Vergine Maria è la fortunata persona alla quale fu rivolto questo divino saluto per concludere l’”affare” più importante e più grande del mondo: l’Incarnazione del Verbo eterno, la pace fra Dio e gli uomini e la redenzione del genere umano.
Grazie al saluto angelico, Dio si fece uomo, una vergine divenne Madre di Dio, il peccato fu perdonato, la grazia ci fu data.
Insomma il saluto angelico è l’arcobaleno, il segno della clemenza e della grazia da Dio concessa al mondo.
Il saluto dell’angelo è uno dei cantici più belli con cui noi possiamo glorificare l’Altissimo.
Perciò noi ripetiamo questo medesimo saluto per ringraziare la Ss.ma Trinità dei tanti e inestimabili suoi benefici.
Lodiamo Dio Padre perché amò talmente tanto il mondo da dargli il suo unico Figlio per salvarlo.
Benediciamo Dio Figlio perché discese dal cielo sulla terra, si fece uomo e ci redense.
Glorifichiamo Dio Spirito Santo perché formò nel seno della Vergine Santissima quel corpo purissimo che fu la vittima dei nostri peccati.
E’ con tali sentimenti di riconoscenza che dobbiamo recitare il saluto angelico, facendo atti di fede, di speranza, di amore, di ringraziamento per il beneficio della nostra salvezza”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto, augurando fin da ora un sereno e santo Natale di Gesù.
don Guido