Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella VI Domenica di Pasqua.
Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Giovanni: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.
Il comandamento di Gesù non può lasciarci indifferenti. E’ il “Suo” comandamento, quello senza il quale non è possibile dirsi Suoi discepoli, dirsi cristiani. Si impone, pertanto, che ascoltiamo con grande attenzione questa parola tanto decisiva per la nostra vita di fede. E’, anzitutto, una “parola dono”.
L’amore di cui parla Gesù è il Suo stesso amore.
La richiesta, infatti, è quella di amare “come” Egli stesso ci ha amato.
Che meraviglia! Noi possiamo amare con l’amore stesso di Gesù, noi possiamo dare la vita gli uni gli altri con la stessa intensità con cui Egli l’ha donata a noi. In altre parole: a noi è data la grazia di poter amare alla maniera di Gesù, alla maniera del Figlio di Dio.
D’altra parte, capiamo bene che un tale amore non è nelle nostre possibilità umane. Solo se l’amore di Gesù è in noi diventa possibile amare alla Sua stessa maniera. Ci sentiamo tanto piccoli! Ci sentiamo tanto poveri! La parola che ascoltiamo è, dunque, una “parola dura”, che ci mette seriamente in questione.
Proprio per questo ci è richiesta un’accorata supplica, perché il Signore non ci faccia mancare il dono del Suo amore. La nostra identità è quella di essere mendicanti dell’amore, mendicanti dell’amore di Gesù per poter amare con il Suo stesso amore e, di conseguenza, vivere il comandamento che Egli ci ha lasciato.
Non possiamo dirci “Suoi” se non amiamo il prossimo come Egli ha amato noi, fino a dare la vita. Non possiamo amare così il nostro prossimo, se il Suo amore non viene a trasformare il nostro povero cuore.
Preghiamo senza stancarci, quindi.
Supplichiamo il Signore, chiediamo il Suo amore, apriamo la nostra vita alla Sua presenza in noi, arrendiamoci alla Sua grazia che trasforma la nostra vita. In questo tempo che precede la Pentecoste, invochiamo con insistenza lo Spirito Santo, perché scenda su di noi come Spirito di Amore, Spirito di Gesù che rende il nostro cuore simile al Suo.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
La Madonna ci custodisca tutti.
don Guido