Ascoltiamo dalla lettera di san Giacomo, apostolo: “La sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera”. Questa parola possa accompagnare la nostra Domenica e l’intera settimana e sia invito a vivere ogni relazione nella logica evangelica del perdono.
Racconta una storia ebraica: “Quando Dio decise di creare il mondo non riusciva a farlo stare in piedi. Non stava ritto, cadeva e ricadeva; una volta, due volte. Allora Dio, accanto al mondo, creò il perdono e il mondo stette ritto”. Il mondo, pertanto, si regge sulla realtà divina del perdono. Ecco perché sant’Agostino rivolgeva ai suoi cristiani questo invito: “Perdonati, perdoniamo!”.
Rimaniamo in ascolto del santo Vescovo di Ippona: “Ma dimmi un po’, quando perdoni di cuore, cosa perdi? Di cuore perdoni, ma niente perdi. Anzi, scaturiva dal tuo cuore una polla di carità. Non solo non ci perdi niente a perdonare, ma sei di più irrorato. La carità non restringe la vena. Ci metti sopra la pietra dell’offesa e così ti procuri angustie. E perdonando, invece, saresti tranquillo! Sai cosa devi fare? Mettiti a pregare. Debbo dirti: quando? Subito!”.