IV Domenica di Pasqua
Nel Vangelo Gesù presenta se stesso come il pastore buono delle pecore. Il termine buono può es-sere anche tradotto con “bello”. Gesù, pertanto, si presenta come il “pastore buono e bello”.
Rimaniamo in contemplazione di questa bellezza con l’aiuto di san Bernardo: “Come sei bello, Signore Gesù, al cospetto dei tuoi Angeli, nella forma di Dio, nella tua eternità! Come sei bello per me, Signore mio, nello stesso spogliarti della tua bellezza! Infatti, per il fatto che ti sei anni-chilito, che ti sei spogliato tu, lume perenne, dei naturali raggi, maggiormente rifulse la tua pietà, esaltò maggiormente la tua carità, più splendida irradiò la grazia. Come sei bella per me al tuo nascere, o Stella di Giacobbe, come esci splendido fiore dalla radice di Jesse, e hai visitato come luce di gioia me, che giacevo nelle tenebre, nascendo dall’alto! Come fosti ammirabile e stupendo anche per le superne Virtù, quando venivi concepito per opera dello Spirito, quando nascevi dalla Vergine, nell’innocenza della vita, nella ricchezza del tuo insegnamento, nello splendore dei mira-coli, nella rivelazione dei misteri! Come, dopo il tramonto, splendido risorgesti, sole di giustizia, dal cuore della terra! Come bello infine nel tuo vestito, o Re della gloria, te ne sei tornato nell’alto dei Cieli! Come non diranno le mie ossa per tutte queste cose: Chi è come te, Signore?”.