“Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!”. Quella di san Giacomo è un’invettiva molto dura nei riguardi di coloro che, ricchi, perdono di vista il vero essenziale della vita, che è il Signore.
La descrizione dell’apostolo potrebbe riguardare da vicino tante realtà umane del nostro tempo, nelle quali si vive come se Dio non esistesse. In un tale contesto, forse solo la santità ha ancora la forza di parlare e muovere i cuori alla verità. Un celebre agiografo ha scritto: “I santi sono come un concerto di campane. Ogni campana ha il suo suono, ma solo tutte insieme danno vera ricchezza d’armonie. A codesta musica dell’eternità bisogna prestar orecchio, specie in tempi, in cui gli uomini sempre più palesemente si allontanano dal Vangelo. Vi sono epoche in cui discorsi e scritti non bastano più a rendere generalmente comprensibile la verità necessaria. In tempi simili le azioni e le sofferenze dei santi devono creare un nuovo alfabeto per svelare nuovamente il segreto della verità. Il presente è un tale tempo”.