Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa giornata, nella II Domenica di Quaresima.
Rimaniamo in ascolto della parola del Signore, così come ci viene offerta dal vangelo di san Marco: “Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: ‘Questi è il Figlio mio, l’amato: Ascoltatelo!’. E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro”.
Quello raccontato da san Marco è l’episodio della Trasfigurazione. Gesù prende con sé tre apostoli – Pietro, Giacomo e Giovanni -, li conduce su un alto monte e lì si trasfigura, mostrando così a loro la Sua gloria. Quindi, dal cielo risuona una voce, quella del Padre. Questa voce risuona come invito e come comando: “Ascoltatelo!”. Quanto viene detto subito dopo nella pagina evangelica altro non è che la conseguenza dell’ascolto. Gli apostoli, infatti, non vedono più nulla e nessuno. Solo Gesù è rimasto con loro. L’esperienza spirituale dei tre apostoli è esemplare anche per noi.
Se davvero ci mettiamo in ascolto del Signore Gesù, allora ogni altra realtà in qualche modo scompare, nel senso che perde di importanza ai nostri occhi. Per usare altre parole, ogni realtà assume importanza e significato solo in relazione alla presenza e all’amore del Signore.
Solo in Gesù e nella Sua volontà ogni realtà diviene davvero bella, capace di dare pienezza al cuore umano. Ogni realtà, invece, che sia considerata e vissuta al di fuori di Dio perde consistenza, splendore e significato, e risulta essere per l’uomo inciampo verso la vera Vita.
Solo in Gesù, infatti, tutto diventa quello che deve essere: dono da Dio fatto all’uomo perché possa entrare nella Vita.
Prolunghiamo la meditazione con l’aiuto di Guglielmo di Saint-Thierry: “È certamente impossibile vedere il sommo bene e non amarlo;
e di non amarlo nella stessa misura in cui è stato dato vederlo; l’amore, allora, non cesserà di progredire a tal punto, nella somiglianza di quell’amore, che ha reso Dio simile all’uomo, mediante l’umiliazione della condizione umana, da costituire l’uomo simile a Dio, mediante la glorificazione dovuta alla partecipazione divina. E allora è dolce per l’uomo farsi umile insieme con la somma Maestà, farsi povero col Figlio di Dio, conformarsi alla divina Sapienza, provando in sé i sentimenti di Cristo Gesù nostro Signore. Questo, infatti, è il volto di Dio, che nessuno può vedere e continuare a vivere per il mondo; questa, infatti, è la bellezza che aspira a contemplare chiunque desideri amare il Signore Dio suo con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e con tutte le sue forze”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido