“Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto”. La pagina del Vangelo domenicale ci parla di un lebbroso che viene purificato da Gesù. La sua gioia è tale che non riesce a osservare l’invito del Signore “a non dire niente a nessuno”. L’esperienza della salvezza non può essere conservata per se stessi. I santi non mancano mai di ricordarcelo.
“Una parola, un racconto, uno sguardo, un gesto, meno ancora un silenzio sono come una scintilla scoccata nell’intimo del tuo fratello; vi hai appiccato un incendio, che non ti sarà più possibile spegnere” (San Claudio de La Colombière).
“Lo Spirito Santo, quando risplende nelle anime purificate da ogni macchia, le rende spirituali con il proprio contatto. E, come i corpi diafani, quando li colpisce un raggio di luce, diventano essi stessi risplendenti e propagatori di luce, così le anime illuminate dallo Spirito Santo, divenute spirituali, rimandano luce ad altre anime” (San Basilio).
“Se la bocca non proclama quanto il cuore crede, anche il suo grido rimane soffocato. Ma perché il suo grido non venga coperto in noi, è necessario che ciascuno, secondo le sue possibilità, dia testimonianza ai fratelli del mistero della sua nuova vita” (San Gregorio Magno).