Nel salmo responsoriale della Messa domenicale ascoltiamo: “Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi”. E’ questa la convinzione di fede dell’uomo biblico, coltivata a partire dall’esperienza viva di Dio, che guarda con amore singolare gli umili.
Riportiamo alla memoria qualche celebre insegnamento sul tema dell’umiltà. “Credevo che, per incontrare Dio, bisognasse salire. Finalmente ho capito che bisogna scendere: Dio si può incontrare soltanto nell’umiltà” (beato Charles de Foucauld).
“Vorrei che nel tendere alla sapienza e nel raggiungerla, non ti aprissi altra via che quella apertaci da Colui il quale, essendo Dio, ha veduto la debolezza dei nostri passi. La prima via è l’umiltà, la seconda via è l’umiltà, e la terza via è ancora l’umiltà: e ogni qualvolta tornassi a interrogarmi, ti risponderei sempre così. Non perché non ci siano altri precetti degni d’essere menzionati, ma perché la superbia ci strapperà senz’altro di mano tutto il merito del bene di cui ci rallegriamo, se l’umiltà non precede, accompagna e segue tutte le nostre buone azioni in modo che l’anteponiamo per averla di mira, la poniamo accanto per appoggiarci ad essa, ci sottoponiamo ad essa perché reprima il nostro orgoglio” (sant’Agostino).