Io so chi tu sei: il santo di Dio! Uno spirito impuro si rivolge così al Signore. Le sue parole sono di disprezzo ma anche di paura. E’ la paura della santità di Dio che tormenta il demonio; ed è la paura che una tale santità venga comunicata agli uomini così che risultino vincitori sull’impero delle tenebre, del male e del peccato.
Il beato Cardinale Schuster, pochi giorni prima di morire, il 18 agosto 1954, diceva ai suoi seminaristi: “Voi desiderate un ricordo da me. Altro ricordo non ho da darvi che un invito alla santità. La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione; ma di fronte alla santità, ancora crede, ancora si inginocchia e prega. La gente pare che viva ignara delle realtà soprannaturali, indifferente ai problemi della salvezza. Ma se un santo autentico, o vivo o morto, passa, tutti accorrono al suo passaggio. Ricordate le folle intorno alla bara di don Orione? Non dimenticate che il diavolo non ha paura dei nostri campi sportivi e dei nostri cinematografi: ha paura, invece, della nostra santità”.