Dio si rivolge al profeta Ezechiele e lo invia: “Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito”. Forse anche noi siamo parte di coloro che sono chiusi all’ascolto della parola del Signore. Per questo lasciamoci esortare da Madeleine Delbrel: “Vivere nella Chiesa, al giorno di oggi, le parole, i gesti, gli insegnamenti di Gesù. Farlo semplicemente, un po’ alla lettera, come farebbe la gente che ascoltasse il Vangelo per la prima volta. Come dei fanciulli che hanno fiducia e non domandano spiegazioni; come ignoranti che non hanno obiezioni da fare; come innamorati che vogliono esaudire anche il più piccolo desiderio di colui che amano”.
Nel ritornello del Salmo responsoriale della Domenica ripetiamo: “I nostri occhi sono rivolti al Signore”. In tal modo la voce della Chiesa vuole renderci partecipi del proprio desiderio di Dio. Questo vivo desiderio era condiviso da Flannery O’Connor, scrittrice cattolica americana del secolo scorso. Scriveva: “Caro Signore, per favore fa’ che io ti voglia. Sarebbe la più grande beatitudine. Non solo desiderarti quando ti penso, ma volerti sempre, pensarti sempre, avere il desiderio di te che mi guida, averlo come un cancro. Mi ucciderebbe come un cancro e questo sarebbe il Compimento”.+