III Domenica di Avvento C
Celebriamo la Terza Domenica del Tempo di Avvento, quella che per antica tradizione viene definita “Domenica della gioia”. Quale il motivo di una tale definizione? E’ possibile rispondere citando due brani della Scrittura.
Il primo è dal profeta Sofonìa: “Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!”.
Il profeta invita alla gioia pensando al tempo messianico, quando finalmente Dio visiterà il Suo popolo.
Il secondo è dalla lettera ai Filippesi di san Paolo: “Fratelli, siate lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!”.
L’apostolo invita alla gioia a motivo della vicinanza del Signore.
La parola di Dio, pertanto, ci invita alla gioia, perché il Signore ci visita, il Signore è vicino, il Signore è con noi. E questo è il mistero stupendo e sorprendente del Natale di Gesù. Ecco perché, nel cuore dell’Avvento, siamo richiamati alla gioia. La gioia è cristiana! Perché la gioia vera nasce nel cuore, a motivo dell’incontro con il Dio fatto Bambino Tutto Amore a Betlemme.
Il titolo di un libro scritto da C.S. Lewis, il celebre autore inglese che ha scritto le “Cronache di Narnia”, è il seguente: “Sorpreso dalla gioia”. In quel libro egli racconta la propria conversione, il proprio incontro con Gesù. Potessimo anche noi, a Natale, essere nuovamente sorpresi dalla gioia! A motivo di Gesù, perché in Lui si svela il volto amante di Dio, perché in Lui siamo salvati dal peccato e dalla morte, perché in Lui è la vera Vita.
Meditiamo rileggendo una bella pagina di santa Madre Teresa di Calcutta: “La gioia è preghiera. La gioia è forza. La gioia è amore. La gioia è una rete di amore per cui potete catturare le anime. Dio ama il datore gioioso. Dà di più chi dà con gioia. Il modo migliore di mostrare la nostra gratitudine a Dio e alla gente è quello di accettare ogni cosa con gioia. Un cuore gioioso è il risultato inevitabile di un cuore ardente di amore. Non permettete che niente vi riempia di tristezza, fino al punto di farvi dimenticare la gioia di Cristo risorto. Aspiriamo tutti ardentemente al cielo, dove c’è Dio, ma possiamo essere in paradiso con lui già ora ed essere felici con lui già in questo momento.
Ma essere felici con lui già ora significa: amare come ama lui, aiutare come lui aiuta, dare come lui dà, servire come lui serve, redimere come lui redime, essere con lui 24 ore su 24, toccare lui nei suoi umili travestimenti”.