La pagina del Vangelo di san Luca è un pressante invito alla vigilanza. Gesù, anzitutto, raccomanda ai Suoi discepoli di vivere con saggezza: “Fate borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli”.
Quindi, esorta a stare pronti: “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese”. Infine, racconta una parabola, quella dell’amministratore fidato e prudente, che il padrone, arrivando da un viaggio, “metterà a capo di tutti i suoi averi”.
Un semplice racconto ci aiuta ad assimilare la bella parola evangelica. Un re aveva al suo servizio un buffone di corte che gli riempiva le giornate di battute e di scherzi. Un giorno, il re affidò al buffone il suo scettro, dicendogli: “Tienilo tu, finché non troverai qualcuno più stolto di te: allora potrai regalarlo a lui.
Qualche anno dopo il re si ammalò gravemente. Sentendo avvicinarsi la morte, chiamò il buffone, a cui in fondo si era affezionato, e gli disse: “Parto per un lungo viaggio”.
“Quando tornerai? Fra un mese?”.
“No”, rispose il re, “non tornerò mai più”.
“E quali preparativi hai fatto per questa spedizione?”, chiese il buffone.
“Nessuno!”, fu la triste risposta.
“Tu parti sempre”, disse il buffone, “e non ti sei preparato per niente?
Tieni, prendi lo scettro: ho trovato uno più stolto di me!”.
Concludiamo la nostra riflessione domenicale, ricordando che la nostra fede, quella che in Domenica, in modo particolare, celebriamo e professiamo, chiede a ciascuno di noi di essere comunicata sempre e con gioia.
Dice san Giovanni Crisostomo: “Non dire: non posso avere influenza sugli altri. Perché sei cristiano, è impossibile che tu non possa influenzare gli altri. Sarebbe più facile al sole non produrre calore o luce, sarebbe più facile alla luce confondersi con le tenebre che a un cristiano di non brillare. Se orientiamo bene la nostra vita, tutto ciò sarà qualcosa di naturale. La luce di un cristiano non può passare inosservata: una torcia così brillante non può restare nascosta”.