Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa Domenica.
Rimaniamo in ascolto della parola di Dio, così come ci viene offerta dal libro dell’Apocalisse: “Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani”.
Oggi, solennità di Tutti i Santi, questa grandiosa immagine dell’Apocalisse ci ricorda la moltitudine dei Santi che abitano il Cielo di Dio.
A loro ci rivolgiamo per affidare alla loro intercessione tante nostre intenzioni. A loro guardiamo come a esempi da imitare nel cammino della nostra fede.
A loro ci rivolgiamo per non perdere di vista la meta felice della nostra vita: la santità, a cui tutti, nessuno escluso, siamo chiamati ad aspirare con tutto il cuore. Non dimentichiamo: o siamo santi o siamo falliti. Perché Dio ci desidera santi! Preghiamo per poter avere nel cuore un grande desiderio di santità.
Non dimentichiamo, inoltre, che i santi sono la catechesi permanente che il Signore ci dona nel tempo della storia.
Essi, infatti, sono la traduzione sempre nuova, nella vita, della parola di Dio. In tal modo, nei santi la parola di Dio diventa vita concreta e vedendo i santi possiamo capire ancora di più il senso profondo della parola di Dio.
Prendiamo l’impegno di rimanere alla scuola dei santi, leggendone la vita, conoscendone il pensiero, invocandoli spesso nella nostra preghiera. In questa importante solennità liturgica è tanto bello riascoltare le appassionate parole che sant’Agostino rivolse al Signore al momento della sua conversione.
Quelle parole, di amore e di desiderio, di preghiera e di lode, di meraviglia e di pace possano essere anche le nostre e segnino in profondità il cammino della nostra vita: “Mi chiamasti, il tuo grido ha rotto la mia sordità, mi illuminasti, e la tua luce ha vinto la mia cecità; esalasti il tuo profumo, l’ho sentito e verso di te sospiro; te gustai, e di te ho fame e sete, mi toccasti e brucio d’ardore per la tua pace.
Quando sarò unito a te con tutto l’essere, non avrò più dolore o angoscia: la mia vita di te ricolma, sarà veramente vivente”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido