Carissimi nel Signore,
siamo giunti alla XXXI domenica del Tempo Ordinario. Il vangelo che ascoltiamo è quello di san Marco. Gesù incontra uno scriba che gli chiede: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Il Signore risponde, citando un passo del Deuteronomio: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’ altro comandamento più grande di questi”.
Nel testo evangelico troviamo un particolare decisivo. Il verbo “ascoltare” è usato al presente, ed è nella forma imperativa. Il verbo “amare”, invece, è usato al futuro.
Perché questa differenza di forma e di tempo verbale?
Il primato è dell’ascolto. Il fare viene in un momento successivo. Soltanto nell’ascolto del Signore si fa spazio alla Sua presenza nella vita e, in tal modo, si rende possibile per noi realizzare il comandamento dell’amore. E’ la potenza dell’amore di Dio in noi, è la forza della Sua grazia che ci cambia il cuore, malato e ripiegato su di sé, trasformandolo in un cuore capace di amare Dio e il prossimo alla maniera stessa di Dio.
Non dobbiamo mai dimenticare, nella nostra vita di fede, il primato di Dio che, nella nostra quotidianità, significa il primato dell’ascolto della parola del Signore, il primato della preghiera, il primato dei sacramenti, il primato della Santissima Eucaristia, celebrata e adorata.
Prima, sempre Dio!
Perché divenga possibile per noi amare, in modo nuovo e vero. Solo Dio in Gesù, che è Amore, può trasformarci in amore! Come è consolante! Amare è anzitutto un dono, prima di essere un impegno. Domandiamolo incessantemente e con fiducia. E proviamo a rivedere le nostre giornate e le nostre priorità alla luce di questo decisivo primato del Signore.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.