Carissimi nel Signore,
in questa domenica, rimaniamo in ascolto della parola del Signore, ancora una volta desiderosi di custodirla fedelmente nel cuore, quale Luce gentile e amica che illumina il nostro cammino.
“Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria”, afferma Gesù nel vangelo di san Marco. In queste parole è possibile trovare la radice di una duplice riflessione.
1. Quel Figlio dell’uomo, che viene con potenza e gloria, è il Signore Gesù, ormai Risorto da morte e operante nella storia. In questo senso l’immagine evangelica si riferisce al nostro tempo, nel quale la potenza della risurrezione di Cristo agisce, misteriosamente ma realmente,
nelle viscere delle vicende umane, nel cuore di ogni uomo.
Oggi, in effetti, il Figlio dell’uomo viene sulle nubi con grande potenza e gloria e così lo possiamo riconoscere: nei sacramenti della Chiesa e, in specie, nell’Eucaristia; nella Sua Parola di salvezza e di vita; nel volto di ogni uomo, soprattutto se piccolo e bisognoso; nei fatti della vita e nelle ispirazioni al bene che abitano il cuore; nello spettacolo della santità di quanti Lo seguono con amore; nella vocazione di quanti rimangono conquistati dalla Sua divina bellezza.
Chiediamo la grazia di saper sempre riconoscere, con animo felice, stupito e grato, il Figlio dell’uomo che viene “sulle nubi con grande potenza e gloria”.
2. Quel Figlio dell’uomo, che viene con potenza e gloria è anche il Signore Gesù, nel Suo ritorno alla fine del tempo. La nostra vita, infatti, è anche l’attesa gioiosa e colma di speranza della vita del mondo che verrà, come si esprime la Professione della fede. C’è una chiamata d’amore, all’inizio di ogni vita di fede. C’è una storia di amore, nel percorso di ogni vita di fede. C’è un incontro d’amore alla fine di ogni vita di fede. Così pregava san Giovanni della Croce, proprio pensando a quell’incontro:
“O fiamma d’amor viva,
che amorosamente ferisci
della mia anima il più profondo centro!
poiché non sei più dolorosa,
se vuoi, ormai finisci;
squarcia il velo di questo dolce incontro”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.