Santa Messa nella festa della Beata Nemesia Valle
Di San Giovanni Battista, del quale oggi celebriamo la Santa Messa vigiliare, nella Solennità della sua Natività, si dice nel Vangelo: «Egli sarà grande davanti al Signore». Sono le parole che ascolta Zaccaria da parte dell’Angelo del Signore. Ci chiediamo: qual è stata la grandezza di San Giovanni Battista davanti al Signore? È stata l’aver accolto Gesù nella sua vita e l’aver camminato con decisione sulla via della santità.
«Sarà grande davanti al Signore»: non è forse vero che queste parole dell’Angelo a Zaccaria si addicono pienamente alla Beata Nemesia? Le si addicono perché la Beata Nemesia è stata grande davanti al Signore. E non grande di qualche grandezza secondo i criteri umani e del mondo, ma grande perché ha fatto spazio al Signore nella sua vita, grande perché al Signore ha dedicato interamente i suoi giorni, grande perché la sua è stata una vita di carità. Grande, dunque, perché ha vissuto una vita di santità.
Oggi noi ricordiamo la Beata Nemesia. La ricordiamo, anzitutto, per ricorrere alla sua intercessione preziosa. Abbiamo tante intenzioni da affidarle, tanta preghiera da rivolgere al Signore attraverso di lei. Ma noi oggi facciamo memoria della Beata Nemesia anche per ricordare alcuni esempi della sua vita, in modo tale che questi esempi possano essere una luce per il nostro cammino e, in qualche modo, ci aiutino a essere anche noi, almeno un po’, “grandi davanti al Signore”.
Perché non è, forse, questo che tutti noi desideriamo? E non è ciò che davvero conta nella vita di ciascuno? Ritorniamo allora su alcuni elementi che hanno caratterizzato la vita della Beata Nemesia, definendone la grandezza. Ritornando su di essi lasciamoci attrarre dall’esempio, e che questo esempio ci aiuti ad introdurre nella vita la grandezza della santità, sempre di più.
La Beata Nemesia, lo sappiamo, ha vissuto fino in fondo il carisma tipico della Congregazione, nella quale ella entrò giovanissima, riassunto in queste parole. «Dio solo». Non è strano, quindi, che abbia scritto e molte volte ripetuto che dobbiamo trovare solo in Dio il motivo della nostra gioia e della nostra felicità.
Soffermiamoci su questo esempio bello della Beata Nemesia, perché oggi è davvero attualissimo questo richiamo a Dio solo. Per tutti, ma in particolare per quanti consacrano interamente la vita al Signore. Non è forse vero, infatti, che siamo tentati tutti, e anche consacrati e consacrate, di non avere Dio solo nel cuore, ma di fare in modo che Dio coabiti con altro, che non è Lui? L’esempio della beata Nemesia ci aiuta, perché il cuore torni a essere un cuore che ha solo in Dio la ragione della sua vita, solo in Dio la ragione della sua felicità, solo in Dio la ragione per cui vivere e per cui morire. «Dio solo». Oggi, ancora una volta, la Beata Nemesia con la sua vita ci ricorda questo tratto, che è il tratto di ogni vera grandezza davanti al Signore.
Un giorno si celebrava l’onomastico della Beata; tutti ricordiamo che cosa ella chiese come regalo per quel giorno: di poter trascorrere l’intera giornata davanti al Santissimo esposto, per l’adorazione.
Questo particolare ci dice l’amore per l’Eucaristia della Beata Nemesia. E più in generale quanto la preghiera fosse la radice, il cuore, la sorgente di tutto, in lei. Perché è così: la Beata Nemesia ha vissuto un costante “cuore a cuore” con il Signore Gesù, e da questo “cuore a cuore” con il Signore Gesù ne è scaturita tutta la ricchezza della sua opera, delle sue scelte, dei suoi gesti. Da questo “cuore a cuore” con il Signore è scaturita la carità eroica che ha contraddistinto la Beata Nemesia e le sue giornate. Da questo “cuore a cuore” con il Signore Gesù è scaturito il fascino della sua esperienza di religiosa consacrata al Signore.
Non è forse tanto attuale anche questo esempio, in un tempo in cui anche noi, consacrati e consacrate, rischiamo di mettere altro davanti al tempo che diamo a Dio? Non è forse attuale in un tempo in cui immaginiamo di poter risolvere i nostri problemi con le nostre forze, le nostre capacità, i nostri progetti, senza rinnovare una fede autentica nell’opera che il Signore può compiere nella storia, nella vita delle nostre comunità, nella nostra vita personale?
Guardiamo alla Beata Nemesia. E che questo tratto della sua vita ci attiri, possa essere anche il nostro, così che possa essere nostra una parte di quella grandezza che ci fa grandi davanti al Signore.
Quanti hanno avuto la grazia di conoscerla, di avvicinarla, spesso dicevano: «Oh cuore di Nemesia! Cuore di suor Nemesia!». Perché quando ci si accostava a lei si percepiva un cuore davvero grande, un cuore davvero buono! Di quella bontà che cerca solo il Bene di coloro che sono affidati!
Questo era il cuore della Beata Nemesia. Sappiamo che ha scritto: «Una cosa sola rimane, una cosa sola conta, ciò che si è donato con amore». Ed è stata la caratteristica della sua vita. Un cuore buono che si è donato incondizionatamente, senza riserve; nella certezza che soltanto l’amore rimane, e soltanto l’amore che dona senza condizioni è ciò che costituisce il segreto di una vita pienamente riuscita davanti a Dio. Tutto il resto se ne va, inesorabilmente.
Ricordando la Beata Nemesia è importante che facciamo memoria anche di questo aspetto della sua vita, perché anche la nostra vita sia fondata su questo dono incessante e incondizionato di ciò che siamo, di ciò che abbiamo, delle nostre energie, del nostro tempo; non a cominciare da chi ci sta distante, ma a cominciare da chi ci sta vicino, ed è il più prossimo dei prossimi perché condivide la vita della nostra stessa comunità.
La Beata Nemesia ci ricorda l’amore fraterno, come cardine insostituibile di una vita consacrata, che porti i segni della vera grandezza. Quella che ci fa grandi davanti al Signore.
Per tanti anni la Beata Nemesia ha vissuto qui a Tortona, e in quegli anni tante volte usciva al mattino presto per andare a incontrare i poveri e i bisognosi lungo le strade di questa città. Ha lasciato, in tal modo, la propria impronta di donna apertissima a incontrare il Signore nei poveri e nei bisognosi. Le strade di Tortona sono segnate dai passi della Beata Nemesia, che ha scritto una pagina straordinaria di carità in queste belle vie della nostra città.
Un santo che anche ha percorso le vie di questa città, Luigi Orione, tante volte ha scritto: «Soltanto la carità salverà il mondo». Suor Nemesia ha scritto per tanti anni pagine di carità, e con queste ha contribuito alla salvezza del mondo. Ci lascia un esempio perché lo seguiamo anche noi, e perché anche noi scriviamo le nostre pagine di carità, la nostra carità silenziosa, discreta, che non fa rumore e che non fa pubblicità, segno della salvezza che tocca il mondo.
La vita della Beata Nemesia si è caratterizzata per una straordinaria umiltà e abbandono alla volontà di Dio. A Tortona passò trentacinque anni, pieni, bellissimi, straordinari, anche per l’apostolato instancabile che fece con le ragazze dell’Istituto “San Vincenzo”. E dopo tanti anni vissuti così, l’obbedienza religiosa la portò altrove, a divenire maestra di quelle giovani che erano in formazione presso la sua Congregazione. Andò, senza batter ciglio, abbandonata alla volontà di Dio che la chiamava altrove: con straordinaria umiltà, riprendendo una via nuova, nella quale era chiamata a prestare il proprio servizio. Nel silenzio iniziò una pagina nuova della sua straordinaria vita. Umilmente. Abbandonata alla volontà di Dio. Come è importante che ci ricordiamo questo esempio quando noi, persone consacrate, facciamo a volte tanta fatica a ritrovare i segni della volontà del Signore in quell’abbandono alla Sua volontà concreto, quotidiano, che segna le nostre giornate… Quante volte ci ribelliamo a ciò che tocchiamo con mano, dimenticando che ciò che tocchiamo con mano e che passa attraverso i molteplici segni che incrociano la nostra quotidianità si rivela ciò che il Signore ci chiede. E non siamo umili come lei, non siamo abbandonati a Dio come lei.
Ricordiamo questo aspetto della sua vita perché ci sia di esempio e ci aiuti ad introdurre anche questo elemento di vera grandezza davanti al Signore.
Custodiamo in noi, nel nostro cuore, gli esempi della vita della Beata Nemesia. Li custodiamo rallegrandoci perché il Signore ci ha dato una sorella così bella davanti a Dio, così grande davanti a Dio. Ma, allo stesso tempo, guardiamo alla Beata Nemesia e ci rallegriamo soprattutto perché desideriamo, con l’aiuto della grazia del Signore, seguire i suoi esempi, perché divengano nostri, e perché con il suo aiuto seguiamo il suo cammino; il cammino di chi è grande perché è grande davanti al Signore.
Trascrizione da registrazione audio