Omelia – Santa Messa nel martedi Santo
Istituto Santa Chiara di Tortona
La parola che desidero dirvi adesso è una parola breve, penso anche semplice; e immagino che vi faccia piacere sapere che sarà breve e semplice.
Abbiamo ascoltato una pagina del vangelo nella quale si dice che Giuda, uno degli apostoli, tradisce Gesù. Erano amici, Gesù gli voleva bene. Eppure Giuda a un certo punto lo tradisce e, dopo averlo tradito, esce dalla stanza in cui si trovava insieme a Gesù e agli altri apostoli; e nel vangelo si dice: «Giuda uscì ed era notte». Non dimentichiamo questo: Giuda compie un gesto bruttissimo, è un traditore. Tradisce Gesù che lo amava, fa il male: ed egli entra nella notte.
Sapete cosa è un buco nero nell’universo? È qualcosa di molto particolare; ogni galassia, cioè ogni insieme di stelle, ha un buco nero che è formato da energia e materia che danno vita a una massa così densa che è capace di attrarre tutto a sé, incollandolo a sé. Ciò che entra nell’orbita di quel buco nero rimane attratto da una forza potentissima e irresistibile, ed entra in quell’oscurità da cui non riesce a liberarsi. Questo è un buco nero nello spazio: ciò che vi entra non esce più, rimane incollato, prigioniero di quell’oscurità.
Quale rapporto esiste tra Giuda, che esce nella notte, e un buco nero nell’universo stellato?
Il rapporto c’è e riguarda anche noi, perché ciascuno di noi, ciascuno di voi, ha dei buchi neri nella vita, tutti abbiamo dei buchi neri, perché tutti sperimentiamo il male.
A volte lo sperimentiamo per colpa nostra. Perché quando commetto il peccato entro in un buco nero; quando sono cattivo, egoista e non penso a nessuno entro in buco nero; se faccio uso sostanze stupefacenti entro in un buco nero; se uso male del mio corpo e di quello degli altri entro in un buco nero. Tutti abbiamo un buco nero. Oggi consideriamoli. Il buco nero, dunque, è quando il male lo andiamo a cercare.
A volte, però, il buco nero è anche il male che non cerchiamo. Un dolore grande scolpito nel cuore, una morte di qualcuno che mi ferisce mortalmente, un problema in famiglia che non riesco a sciogliere, una difficoltà con i genitori che mi pesa sul cuore, un avvenimento che mi ha abbattuto e mi ha atterrato. Anche questi sono buchi neri.
Questi buchi neri, di cui facciamo esperienza nella vita, ci attraggono a sé, non riusciamo ad uscirne e ne rimaniamo condizionati sia che lo sappiamo sia che non lo sappiamo. E tutti, nessuno escluso, di quelli che siamo qui, abbiamo qualche buco nero nella vita che ci attira a sé, ci incolla a sé, che ci schiaccia e che ci rende schiavi.
Giuda, con il suo tradimento, è entrato nella notte cioè in un buco nero, proprio come tutti noi. Francesca – grazie per le parole che mi hai rivolto all’inizio della celebrazione – ha detto che oggi è l’occasione per cercare il senso della vita.
Chi è che ci tira fuori da questi buchi neri? Chi è che ci salva dai buchi neri della vita? Chi porta luce dove c’è l’oscurità? Chi è che ci libera da queste ferite profonde del cuore che ciascuno porta dentro di sé? Chi?
È Gesù, Lui che è senso della vita, anche della vostra vita, di voi giovani. Volete uscire dai buchi neri in cui spesso vi ritrovate? Volete essere liberati da quei buchi neri che costringono, rendono triste, meno libera la vostra vita? Incontrate Gesù. Andate da Gesù.
Questa è la Pasqua: la libertà dai buchi neri. Questa è la Pasqua: la salvezza dai buchi neri. Questa è la Pasqua: la luce che entra nel buco nero e lo illumina. Questo è Gesù Cristo, nostra Pasqua e nostra salvezza.
La mia parola finisce qui. Capite che questa è la cosa seria della vita? Perché possiamo parlare di tante cose, ma che cosa davvero ci interessa? Non può che essere questo: scoprire il senso dei nostri giorni, come ha detto Francesca; guardare in faccia le oscurità che portiamo dentro di noi e incontrare qualcuno che da esse ci liberi e ci salvi. E questa è la Pasqua, l’incontro con Gesù che ci ama e ci salva.
Come, allora, vivere questi giorni? Ogni giorno, lo sappiamo, è fatto di 24 ore: private a dedicare dieci minuti al Signore, in una chiesa, nella vostra camera, passeggiando. State con Lui e ditegli quello che vi portate nel cuore. State con Lui e confidategli i buchi neri che avete nella vita. State con Lui e parlategli del male che vi opprime.
State con Lui e ditegli: «Ho fatto questo, ho fatto quest’altro. Ho toccato il male». Diteglielo. Non abbiate paura di Lui, perché Lui vi ama davvero. Vi ama davvero.
Tutti siamo cercatori di qualcuno che ci ami davvero, che ci ami perché siamo belli e ci ami perché siamo brutti, ci ami perché siamo buoni e perché siamo cattivi, ci ami perché… che ci ami comunque.
E Lui ci ama così. Proviamo ogni giorno per dieci minuti a incontrarlo e capiremo, per esperienza, che cosa vuol dire affermare che Gesù è il senso della vita.
Prego per questo perché possa essere esperienza per tutti noi, per tutti voi, in questi giorni che ci preparano alla Pasqua.
Trascrizione da registrazione audio