Prosegue in Cattedrale a Tortona la Novena di Natale. Di seguito l’Omelia di Mons. Guido Marini di mercoledì 22 dicembre 2021.
In questi giorni ci sta accompagnando la Madonna nei passi, ormai pochi, che mancano alla celebrazione del Natale. Ci accompagna perché la Parola del Signore ce la fa incontrare in alcuni momenti decisivi della sua vita, della sua esperienza del Signore.
Oggi, attraverso il Vangelo di Luca, riascoltiamo il Magnificat. Quel bellissimo canto che la Madonna ha innalzato a Dio nella casa di Elisabetta, appena dopo l’incontro con la cugina.
Sostiamo un momento su questo magnifico canto: possa diventare ispiratore per il cammino di questa giornata e per i giorni che ancora ci separano dal Natale.
Quando ascoltiamo con attenzione le parole del Magnificat, ci accorgiamo che queste, in realtà, non sono parole della Madonna, sono parole della Scrittura. Il Magnificat è una composizione fatta con parole della Scrittura, con parole che provengono dal Signore.
Che cosa dice questo? Dice che la Madonna era talmente colma della parola di Dio che ogni parola che diceva era come un’eco di quella parola. Maria, nel cui grembo la parola di Dio si fa carne, parla solo con quella parola e non con altre parole. Come è bello questo!
Davvero nella voce della Madonna risuona sempre e solo quella parola che l’ha riempita di se. Se potesse essere almeno un po’ così anche per noi! Se le nostre parole potessero essere l’eco di quella parola di Dio di cui ci siamo nutriti e che custodiamo nel cuore! Se le nostre parole potessero essere sempre l’espressione di quella parola buona, eterna, di amore e di salvezza che è la parola del Signore! Lo potrà essere, ma nella misura in cui il nostro cuore e la nostra vita saranno colmi del Signore, parola vivente.
Noi questo canto lo ascoltiamo, qualche volta lo cantiamo, spesso lo recitiamo. Certamente il Magnificat la Madonna lo ha cantato ed è bello anche ricordare questo particolare, perché significa che in Maria la gioia era tale che la parola non bastava più. Era diventata un esigenza del cuore, in quel momento, esprimere nel canto quanto ella portava nel cuore.
È tanto bello anche questo particolare: non soltanto la Madonna parla con la parola di Dio, ma la Madonna è talmente colma di gioia nel cuore che la parola non basta più, è necessario il canto per dare forma a quella gioia profonda che ormai la anima tutta. Potesse essere così anche per noi, custodi di una gioia a motivo della quale la parola non basta più, e quando parliamo del Signore parliamo cantando, perché soltanto il canto diventa capace di dare forma a quell’esultanza che ormai ci ha preso il cuore, per la presenza di Dio nella nostra vita.
Sono due i particolari importanti che vogliamo portare con noi, perché ci aiutino, ci aiutino a vivere questa giornata, ci aiutino a vivere il cammino verso il Natale.
Il Magnificat è il riflesso di uno sguardo. La Madonna prima volge gli occhi a Dio, poi volge gli occhi a questo mondo, alla terra. Se leggiamo con attenzione, ci accorgiamo che il Magnificat si compone proprio di due quadri: uno riguarda Dio, l’altro riguarda il nostro mondo. È la Madonna che con i suoi occhi limpidissimi prima contempla il volto di Dio e poi guarda verso il mondo e lo guarda in un modo del tutto unico.
Nessuno come la Madonna ha mai guardato e mai guarderà il volto di Dio, perché è Colei che è senza peccato, il cui sguardo è limpidissimo. Nessuno come la Madonna ha mai guardato e mai guarderà questo nostro mondo perché Lei è senza peccato, il suo sguardo è limpidissimo, penetrante; allora è bello entrare dento questo sguardo, uno sguardo che nessuno potrà mai avere perché nessuno è senza peccato; entrare dentro questo sguardo e condividere con Lei ciò che Lei vede di Dio e del mondo.
Che cosa vede la Madonna di Dio? Lo chiama con quattro appellativi: Signore, Salvatore, Santo, Onnipotente. Possiamo dire che in questi quattro nomi c’è tutta l’esperienza di Dio che ha la Madonna, c’è lo sguardo penetrante della Madonna sul mistero di Dio che è Signore. La Madonna vive il rapporto con Dio come il rapporto con Colui che è il Signore della sua vita. Nulla di Maria può essere pensato senza questo rapporto; Dio è il suo Signore, Lei è tutta sua.
Dio è il Santo, Colui che non sopporta il peccato e il male; la santità di Dio dice contrapposizione netta, radicale al peccato. La Madonna vive il rapporto con Dio, condividendone questa contrapposizione totale, radicale al peccato e al male.
Dio è presente in Lei come il Santo e Lei vive questa santità nella sua vita. Dio è il Salvatore, la Madonna vive il rapporto con Dio come con Colui a cui deve tutto perché Dio l’ha salvata, Dio è la salvezza della sua vita, nulla è Lei senza il suo Dio. E vive poi il rapporto con Dio come con Colui che è l’onnipotente. L’ha sperimentato in prima persona, nulla è impossibile a Dio perché Dio è l’onnipotente e dunque con una fede, una fiducia straordinaria, la Madonna gli si rivolge.
Signore, Santo, Salvatore, Onnipotente. Ricordiamo questi quattro nomi che la Madonna dà al Signore, e divengano anche per noi, come per Lei la radice del nostro rapporto con Lui.
Dio sia il nostro Signore, nulla al di fuori di Lui. Dio sia il Santo della nostra vita, la santità sia la meta di ogni giorno. Dio sia Colui che è Salvatore, avvertiamo che senza di Lui non siamo nulla. Dio sia l’Onnipotente, con fiducia pensiamo che tutto Egli può in noi e per noi.
La Madonna, poi rivolge, il suo sguardo alle realtà di questo mondo. Noi tante volte, sulla Parola che ascoltiamo, purtroppo passiamo con superficialità e senza attenzione.
Se noi dovessimo con attenzione ascoltare quello che la Madonna dice e ripeterlo con altrettanta attenzione con le nostre labbra, ci accorgeremmo che è strano quello che la Madonna dice ma è proprio vero che i ricchi vengono sconfitti, che i poveri sono importanti, che i potenti vengono detronizzati, che gli umili sono invece innalzati.
Qual è il mondo che vede la Madonna? È quello che è sotto gli occhi di tutti? No. La Madonna vede molto più in profondità e vede ciò che Dio vede in questo mondo. Non vede la Terra come la vedono i nostri occhi opachi e annebbiati, la vede con lo sguardo stesso di Dio per cui tutto è rovesciato. Quello che vede la Madonna non è il mondo come lo vediamo noi ma è un mondo rovesciato come lo vede il Signore e come è nella verità davanti a Lui.
Entriamo dentro questo sguardo di Maria perché anche a noi divenga possibile non osservare con superficialità quello che accade nel mondo, non osservare con superficialità ciò che è la terra, ma guardare il mondo e la terra con gli occhi di Dio per capire ciò che davvero conta e ciò che non conta, ciò che è importante, ciò che non è importante, ciò che rimane e ciò che non rimane, ciò che è vero e ciò che è falso.
Entriamo nello sguardo di Maria per avere questo sguardo nuovo sulle realtà della vita, sulla nostra stessa vita. Questo canto stupendo è iniziato con una esclamazione “L’anima mia magnifica il Signore”: che questa nostra giornata possa trovarci a magnificare il Signore, a dirGli che è grande, che è bello, che è buono, che vale la pena vivere per Lui. La Madonna questo lo ha cantato, guardando Lui e guardando il mondo con i suoi occhi.
Nel segreto del cuore tante volte insieme alla Madonna oggi ripetiamo queste parole, chissà magari qualche volta anche cantandole: “L’anima mia magnifica Te, Signore”, e in quel momento il nostro sguardo, condividendo quello di Maria, salga a Dio, Signore, Onnipotente, Santo, Salvatore, scenda su questa nostra vita e su questa terra guardando nel modo nuovo che è il modo di Dio.
Così diciamo e cantiamo con Lei: “L’anima mia, Signore, ti magnifica”
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