Omelia – Santa Messa nella solennità dell’Immacolata
San Bernardo, abate e grande devoto della Madonna, era solito dire: “Di Maria non si parla mai abbastanza”. Perché Bernardo affermava questo? Perché sapeva bene, anche per esperienza, che quando si parla della Madonna, in realtà, si parla anche di Gesù. È proprio così: quando si guarda la Madonna, immediatamente, i nostri occhi si volgono anche a Gesù.
San Paolo VI ha scritto: “Siamo cristiani perché siamo mariani”. Essere mariani significa essere cristiani: più siamo mariani più siamo cristiani, perché più parliamo di Maria e più guardiamo a Maria e tanto più andiamo verso Gesù. Questo è il compito che Lei ha ricevuto da Dio nei riguardi di tutti e di ciascuno di noi.
Oggi, pertanto, è bello fermarci a guardare la Madonna e a parlare di Lei. Questo significherà per tutti noi, certamente, un passo in avanti verso il Signore e, di conseguenza, un passo in avanti nella nostra vita cristiana, nella nostra vita di fede.
Che cosa oggi, in questa solennità dell’Immacolata, diciamo a proposito di Maria, in virtù della parola del Signore che abbiamo ascoltato? In che modo la Madonna ci porta a Gesù, in questa bella solennità dell’Immacolata?
Abbiamo, innanzitutto, ascoltato la lettura dal libro della Genesi (cf 3, 9-15.20). Si racconta l’inizio della vicenda umana, una vicenda insieme bella e drammatica. Bella, straordinariamente bella, perché iniziata in un rapporto di amore tra Dio e l’uomo. Ma anche drammatica, perché questo rapporto si è infranto a motivo del peccato dell’uomo.
Questa pagina, bella e drammatica, si conclude nella speranza. La speranza la troviamo nell’immagine di una donna che prefigura Maria, di cui si dice che “schiaccerà la testa” al serpente, cioè al nemico dell’uomo che vuole per l’uomo il peccato e il male, dunque la sua distruzione.
La Madonna è Colei che si oppone al peccato e al male, sempre, in ogni sua forma, in ogni suo grado. La Madonna, infatti, è Colei che è senza peccato. In che modo la Madonna Immacolata ci porta a Gesù? Ci porta a Gesù perché, quando guardiamo Lei, scopriamo ancora una volta che la nostra vita è piena e bella nella misura in cui è capace di opporsi, senza condizioni, al peccato e al male. Guardando la Madonna riscopriamo che la vera bellezza e la vera gioia della vita è la grazia, cioè la vita di Dio donata a noi.
Il peccato non è un guadagno per l’uomo: è la sua vera perdita. Il male non è mai una via che conduce alla felicità e alla gioia, ma è la via che conduce alla desolazione e alla distruzione. Lo vediamo in Maria, che è piena di vita e tutta bella proprio perché il peccato non L’ha mai toccata e neppure sfiorata. Guardare all’Immacolata, parlare di Lei Immacolata significa oggi per noi ritrovare la via del Signore, proprio rinnegando con tutto noi stessi il male e il peccato. Oggi guardiamo la Madonna e diciamo “No, al peccato”, “No, al male”, sempre, in ogni sua forma, in ogni suo grado: sempre!
Con l’aiuto della Madonna vogliamo smascherare un imbroglio, nel quale spesso rimaniamo irretiti: l’imbroglio di immaginare che il peccato, il male, la lontananza da Dio possano essere un bene per noi. La Madonna, questo, ce lo rammenta in un modo straordinariamente incisivo: basta guardarLa per capire che il peccato è il vero male dell’uomo, perché in Lei, piena di grazia, c’è tutta la bellezza e la pienezza della vita.
Abbiamo ascoltato anche un’altra lettura: quella dell’apostolo Paolo (cf Ef 1, 3-6.11-12). Egli scrive un inno bellissimo, nel quale contempla il disegno di Dio sulla storia e sul mondo: il Padre, che nel suo amore ha voluto mandare il suo Figlio, facendolo divenire centro del cosmo e della storia, salvatore del mondo e di ogni uomo. Perché oggi, solennità dell’Immacolata, riascoltiamo questa pagina nella quale l’apostolo contempla il grande disegno dell’amore di Dio sul mondo e su di noi? Perché, nello stesso tempo, ascoltiamo nel Vangelo (cf 1, 26-38) il dialogo nel quale Maria dice “Ecco la serva del Signore” all’invito di Dio, risponde “Sì” a Dio che La interpella?
In che rapporto stanno quella grande contemplazione dell’apostolo, che guarda il disegno dell’amore di Dio, e quel “Sì” di Maria nella piccola Nazareth in Galilea? Il rapporto consiste nel fatto che quel grande disegno di Dio si è realizzato e si è potuto realizzare perché la Madonna ha detto “Sì”! Perché la Madonna ha risposto “Eccomi”! Perché la Madonna ha aderito alla volontà di Dio, nel segreto di una piccola casa, nella dimenticata Nazareth in Galilea. Non è straordinariamente consolante questo? Ci ricorda che i nostri sì a Dio, grandi o piccoli che siano, conosciuti o sconosciuti, in mezzo alle folle o nel segreto della nostra stanza, sono decisivi perché il piano dell’amore di Dio si compia e si realizzi, per noi e per il mondo intero. Lo capite che cosa significa un nostro piccolo “Sì” nel piano di Dio? E, d’altronde, lo capite che cosa può significare un nostro piccolo “No” nel piano di Dio? Se la Madonna non avesse detto “Sì”, quella contemplazione del piano straordinario dell’amore di Dio, Paolo non avrebbe potuto farla. La può fare perché la Madonna ha detto sì, nel segreto del proprio cuore, all’angelo che La interpellava.
Guardare all’Immacolata, pertanto, oggi significa ritrovare l’importanza dei nostri “Sì” a Dio, delle nostre adesioni alla sua volontà, della nostra pratica della sua parola, sempre, anche quando nessuno lo sa e nessuno lo vede. Anzi, quando nessuno lo sa e nessuno lo vede, forse, il nostro “Sì” è ancora più prezioso e più bello: lo vede Dio e Dio se ne serve per compiere il suo disegno di amore e di provvidenza su di noi e sul mondo.
Se è decisivo che diciamo “No” al peccato, e la Madonna ce lo ricorda, è decisivo, per la nostra vita di fede, che diciamo sempre “Sì” a Dio, nelle piazze e nel segreto del cuore, quando tutti ci vedono e quando solo il Signore ci vede.
Abbiamo anche ascoltato la pagina del Vangelo dove riandiamo al momento in cui la Madonna riceve l’annuncio angelico della sua maternità divina. In questa pagina si fa riferimento allo Spirito Santo. “Lo Spirito Santo – dice l’angelo – scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”. Che cosa accade? Accade che la Madonna diviene la Madre del Signore. In Lei il Signore Gesù prende corpo. Lei diventa il tempio della vita stessa del Signore. Che cosa ci ricorda, allora, l’Immacolata? Che lo Spirito Santo, a volte da noi un po’ dimenticato, è decisivo per il cammino della nostra vita cristiana, perché è lo Spirito Santo il grande amico che, giorno dopo giorno, forma in noi la vita del Signore. Egli ci permette di assumere i tratti del volto di Gesù, di avere in noi lo sguardo di Gesù, di aver stampato sul nostro volto il volto di Gesù, di saper parlare e pensare con la parola e il pensiero di Gesù. È lo Spirito che ci fa cristiani, cioé di Cristo, veramente suoi, appartenenti a Lui, ripieni della sua vita. Quando guardiamo alla Madonna questo è così evidente! Perché Lei ha accolto Gesù nel proprio corpo, ma ancora prima nel proprio cuore, e guardare a Lei significa vedere Gesù. Possa essere così anche per noi! Vedere noi significhi vedere Gesù, perché lo Spirito Santo, il grande artista, ha scolpito in noi i tratti del volto e della vita del Signore Gesù.
Ecco, dunque, i tre grandi doni che l’Immacolata oggi ci fa, portandoci verso il Signore e facendoci vivere con intensità più grande la nostra vita cristiana, la nostra vita di fede. Li vogliamo ricordare, ancora una volta, perché siano davvero accolti in noi. L’Immacolata ci aiuta a dire “No” al peccato. L’Immacolata ci aiuta a trovare l’importanza e la bellezza del “Sì” a Dio. L’Immacolata ci ricorda che lo Spirito Santo è il grande artefice della nostra appartenenza al Signore Gesù.
Affidiamoci a Lei, pertanto, ricordando quello che di Lei diceva nella Divina Commedia il grande Dante Alighieri: “Il nome del bel fior ch’io sempre invoco e mane e sera”. Non dimentichiamo di farlo anche noi: invocare Maria mattina e sera ci permetterà di starLe vicino e di sentirLa vicina, ma anche di percorrere con speditezza e gioia il nostro cammino di vita cristiana.