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1. L’annunciazione del Signore a Maria Vergine
Quale mistero a Nazaret! Maria, per grazia, diviene tabernacolo vivente del Signore.
Meditiamo insieme a santa Teresa di Gesù Bambino.
- “Madre amata, malgrado la mia piccolezza, anch’io come te possiedo in me l’Onnipotente e non tremo vedendo la mia povertà: infatti l’eredità di una madre appartiene al figlio… E io sono tua figlia, Madre! Le tue virtù, il tuo amore, non sono forse miei? Così, quando nel mio cuore discende l’Ostia bianca, Gesù, il tuo dolce Agnello, crede di riposare in Te!” (Poesia 54 in prosa).
- “Ricordati Gesù della gloria del Padre, ricordati dei suoi divini splendori che lasciasti per esiliarti qui in terra e riscattare tutti i poveri peccatori… Gesù, abbassandoti verso la Vergine Maria, tu veli la tua grandezza e la tua gloria infinita. Di quel materno grembo che fu il tuo secondo cielo! Ricordati” (Poesia 24 in prosa).
Maria, Nostra Signora che sciogli i nodi, fa’ che il mio cuore e la mia vita possano essere come un secondo Cielo in cui Gesù possa trovare sempre la Sua dimora.
2. La visita di Maria Vergine a santa Elisabetta
Nella casa di Elisabetta, in Maria contempliamo la bellezza di un cuore che ama, di un cuore che vive nella lode di Dio.
Meditiamo insieme a santa Teresa di Gesù Bambino.
- “Tu mi fai comprendere che non è impossibile seguire i tuoi passi, Regina degli eletti. La stretta via del Cielo tu l’hai resa percorribile, mettendo in pratica ogni giorno le virtù più umili. Nella casa di Elisabetta, che riceve la tua visita, imparo a esercitare una ardente carità” (Poesia 54 in prosa).
- “Là, in quella casa, ascolto rapita, dolce Regina degli Angeli, il sacro cantico che ti sgorgò dal cuore. Tu m’insegni a cantare le lodi divine e a gloriarmi in Gesù mio Salvatore. Le tue parole d’amore sono come mistiche rose che devono profumare i secoli futuri. In Te l’Onnipotente ha fatto grandi cose e io voglio meditarle per poterlo benedire” (Poesia 54 in prosa).
Maria, Nostra Signora che sciogli i nodi, fa’ che il mio cuore sia sempre alimentato dalla carità di Dio, dalla carità che è Dio. E che io alla Sua presenza, nella gioia e nella gratitudine.
3. La nascita di Gesù
A Betlemme, ci inginocchiamo davanti all’avvenimento che cambia la storia: Dio si fa bambino. E quel Bambino è il nostro Salvatore.
Meditiamo insieme a santa Teresa di Gesù Bambino.
- “Più tardi, a Betlemme, o Giuseppe e Maria, vi vedo respinti da tutti gli abitanti. Nessuno vuole accogliere nella sua locanda dei poveri stranieri, il posto è per i grandi… Così è in una stalla che la Regina dei Cieli deve partorire Dio. Madre, come sei amabile, quanto ti trovo grande in un così misero luogo” (Poesia 54 in prosa).
- “Quando vedo l’Eterno avvolto in fasce e sento il debole grido del Verbo Divino, Madre, non invidio più gli Angeli, perché il loro potente Signore è mio Fratello amato!… Come t’amo, Maria, che sulla nostra terra hai fatto germogliare il tuo Divino Fiore!… E t’amo ancora, quando ascolti i pastori e i magi, vedere con quanta cura conservi tutte le cose nel tuo cuore!…” (Poesia 54 in prosa).
- “Non posso temere un Dio che per me si è fatto così piccolo!… Io l’amo!… Infatti egli non è che amore e misericordia!” (Lettera 266).
Maria, Nostra Signora che sciogli i nodi, fa’ che io conservi sempre lo stupore davanti a quel bambino che è Dio in mezzo a noi.
4. La presentazione di Gesù al Tempio
Nel Tempio, a Gerusalemme, osserviamo Maria, che ancora una volta pronuncia nel silenzio del cuore il Suo sì a Dio.
Meditiamo insieme a santa Teresa di Gesù Bambino.
- “T’amo, Maria, quando presenti il Salvatore delle nostre anime al beato Vegliardo che lo stringe tra le sue braccia. Dapprima ascolto sorridente il suo canto, ma presto la sua voce mi fa piangere. Lo sguardo profetico di Simeone, scrutando l’avvenire, ti mostra una spada di dolori” (Poesia 54 in prosa).
- “Il merito non consiste nel fare né nel donare molto, ma piuttosto nel ricevere, nell’amare molto! E’ detto che è molto più dolce dare che ricevere, ed è vero. Ma allora, quando Gesù vuol prendere per Sé la dolcezza di donare, non sarebbe simpatico rifiutare. Lasciamogli prendere e dare tutto quel che vorrà: la perfezione consiste nel fare la sua volontà e l’anima che si abbandona interamente a Lui è chiamata da Gesù stesso sua madre, sua sorella e tutta la sua famiglia… Come è facile piacere a Gesù, conquistare il suo cuore!” (Lettera 142).
Maria, Nostra Signora che scioglie i nodi, fa’ che ci abbandoniamo sempre con prontezza e con gioia alla volontà del Signore.
5. Il ritrovamento di Gesù al tempio
Siamo ancora nel Tempio, a Gerusalemme. Il Bambino sembra perduto. Che cosa sarebbe la vita dell’uomo, la nostra vita, senza quel Bambino?
Meditiamo insieme a santa Teresa di Gesù Bambino.
- “Nella terra d’Egitto mi sembra, Maria, che nella povertà il tuo cuore resti gioioso. Gesù, non è forse Lui la più bella Patria? Che t’importa l’esilio, se tu possiedi i Cieli?… Ma a Gerusalemme un dolore vasto come un oceano sta per inondarti il cuore: Gesù, per ben tre giorni, si nasconde al tuo amore! Questo sì che è un esilio in tutto il suo rigore!…” (Poesia 54 in prosa).
- “Il Re dei Cieli volle che la sua Madre fosse immersa nella notte, nell’angoscia del cuore. Ella, pertanto, ebbe a soffrire sulla terra. E’ questo, forse, un bene? In realtà sì, perché Maria soffrì amando; e questa è la più pura felicità!… Quanto a me, Maria, tutto quello che Gesù mi ha dato, lo può riprendere. Digli che mai con me deve farsi scrupolo…Soffro e soffrirò sempre per amore…” (Poesia 54 in prosa).
Maria, Nostra Signora che scioglie i nodi, fa’ che non ci allontaniamo mai da Gesù. Perché nulla, tu ce lo ricordi, è meglio di Gesù.