Meditazione – Misteri dolorosi (schema 3)

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Meditazione – Misteri dolorosi (schema 3)

Meditazione – Misteri dolorosi (schema 3)

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1. L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi
Guardiamo Gesù, in silenzio e con commozione. E’ nell’orto degli ulivi. Vive la Sua drammatica agonia, fisica e spirituale, prima di affrontare gli avvenimenti della Passione. La tensione del cuore è tale che il sudore diventa sangue.
Riascoltiamo la Parola che illumina il mistero di questa agonia e meditiamo. “Non sia fatta la mia ma la tua volontà”. Anche il Signore vive la fatica di aderire fino in fondo alla volontà del Padre. E’ la nostra stessa fatica. Ma Gesù sa che in quella volontà sta la pienezza del disegno di Dio che è amore senza misura. E si fida. Il passaggio dalla resistenza all’abbandono confidente avviene nella preghiera. Anche per noi la volontà di Dio diviene pane quotidiano di cui nutrirsi con desiderio e fedeltà solo in virtù della preghiera.
Ora preghiamo.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Aiutaci a dire sempre, dal profondo del cuore: “Sia fatta la tua volontà, o mio Dio”. Che questa tua volontà io la cerchi appassionatamente, che questa volontà io la abbracci prontamente, con fede e con gioia, nella quotidianità della mia vita.

2. La flagellazione di Gesù alla colonna
Guardiamo Gesù, in silenzio e con commozione. E’ legato a una colonna. Per volontà del procuratore romano viene fatto flagellare. I colpi del terribile flagello si abbattono sul suo corpo; un corpo che è dato per me e per la mia salvezza.
Riascoltiamo la Parola che illumina il mistero della flagellazione e meditiamo. “Pilato fece prendere Gesù”. Il Signore si lascia prendere dai soldati romani. La sua vita non viene martoriata contro la sua volontà. Egli si lascia flagellare “per noi uomini e per la nostra salvezza”. Patisce per amore nostro. Geme perché ha compassione di noi. E’ stordito dai dolorosissimi colpi perché ha a cuore la nostra vita. I patimenti di Gesù sono un capitolo decisivo nella storia dell’amore di Dio per noi. “Egli patì per noi” e “dalle sue piaghe siamo stati guariti”.
Ora preghiamo.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Aiutaci a non passare superficialmente accanto ai Suoi dolori, ma a soffermarci su di essi al fine di contemplarvi l’abisso di misericordia di cui sono straordinario annuncio. Per la redenzione dal mio peccato Gesù è stato flagellato. Aiutami a detestare il peccato, ogni peccato e sempre.

3. La coronazione di spine di Gesù
Guardiamo Gesù, in silenzio e con commozione. Porta sul capo una corona di spine, sulle spalle un mantello di porpora. E’ schernito e schiaffeggiato dai soldati. Così è trattato Colui che, in realtà, è il Re dell’universo.
Riascoltiamo la Parola che illumina il mistero della coronazione e meditiamo. “Salve, Re dei Giudei!”. Nella loro blasfema incredulità i soldati della guarnigione di Pilato proclamano la verità sull’identità di Gesù. Egli è Re! Ma la Sua è una regalità nascosta agli occhi del mondo. La Sua è la regalità dell’amore che si dona “fino alla fine”, fino alle estreme conseguenze. Facciamo nostre le parole dello scherno, perché diventino, sulle nostre labbra, le parole più belle della fede: “Salve nostro Re e Signore!”.
Ora preghiamo.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Che io non abbia nella vita altro Re al di fuori di Gesù. Nelle decisioni quotidiane ricordami ciò che il Signore disse un giorno a san Francesco: “Francesco, dimmi, chi ti può giovare di più, il padrone o il servitore? Perché dunque lasci tu il padrone per il suo servitore e il principe per il suo vassallo?”.

4. Il viaggio di Gesù al Calvario carico della Croce
Guardiamo Gesù, in silenzio e con commozione. Si avvia al Calvario, luogo della Sua crocifissione. Sulle spalle porta la Croce. La fatica lo opprime. Cade più volte. Un dolore tra tutti prevale. E’ il dolore del mondo che rifiuta l’amore di Dio.
Riascoltiamo la parola che illumina il mistero del Calvario e meditiamo. “Lo crocifissero”. I soldati romani appendono materialmente Gesù alla Croce. Alcuni tra i Giudei ne hanno voluto a ogni costo la condanna a morte. Molti lo hanno tradito. Ma in verità, sul Calvario, l’umanità intera è presente e si ritrova artefice della morte per crocifissione del Figlio di Dio. Io, tu, noi siamo gli artefici di quel supremo sacrificio. Ma, fantasia inimmaginabile dell’amore di Dio, noi crocifissori troviamo salvezza in Colui che abbiamo crocifisso.
Ora preghiamo.

Maria, che sciogli i nodi, intercedi per noi. Davvero fu “felice colpa” la nostra, come canta la Liturgia. Felice, non per il tragico delitto che abbiamo commesso, ma per la conseguenza impensabile di quel nostro gesto sconsiderato. Maria, aiutami a ricominciare sempre nella vita, nonostante la grandezza del mio peccato. Maria, aiutami a trovare grazia anche nella caduta più rovinosa.

5. La crocifissione e morte di Gesù
Guardiamo Gesù, in un più prolungato silenzio e con ancora più grande commozione. Egli pende dalla croce. Ha sete, ma una sete che è mistero. Pronuncia le ultime parole, che sono mistero. Esala l’ultimo respiro. E anche questo è mistero.
Riascoltiamo la Parola che illumina il mistero della crocifissione e morte, e meditiamo. “Ho sete”. Ma a quale sete allude il Signore? L’arsura che asciuga le labbra del Signore proviene da un’arsura ben più profonda. In Lui è la sete straziante del mio amore. “Tutto è compiuto”. Forse è semplicemente concluso il percorso di una vita? In verità è compiuto un disegno: quello da sempre pensato dal Padre per noi. Un disegno di amore infinito. “Spirò”. Di quale respiro si parla? In realtà in quel respiro finale vi è il dono dello Spirito che rinnova il mondo e fa nuova la faccia della terra. E’ lo Spirito della risurrezione.
Ora preghiamo, ma senza parole.

Entriamo nel silenzio amante di Maria. Non ci sono parole adeguate per dire “Ti amo” a Colui che è l’Amore infinito della nostra vita.