Ascoltiamo la parola di Dio dal secondo libro di Samuele: “In quei giorni, il re disse a Ioab e ai suoi capi dell’esercito: Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione. Ioab consegnò al re la cifra del censimento del popolo… Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò rimorso in cuore”. Davide commette un altro peccato: ordina il censimento e con ciò fa intendere di aver perso di vista che il popolo appartiene a Dio. Sembra che ora sia sua proprietà, al servizio delle sue ambizioni. Ma ciò che più conta in questo racconto è il pentimento sincero del re. Non è la prima volta che accade. In effetti, molti sono i peccati commessi da Davide. Ma egli è sempre pronto a domandare perdono di vero cuore al Signore. In tal modo anche il suo peccato diviene, per la bontà di Dio, occasione di Provvidenza.