Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera agli Ebrei: “Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele”. Il testo si presenta come un annuncio. Un annuncio di gioia colma di stupore. La relazione con Dio in Gesù, infatti, ha le caratteristiche di una relazione filiale, nella quale siamo animati non più da uno spirito da schiavi ma da uno Spirito da figli. È la nuova ed eterna alleanza nel segno della paternità di Dio, ricco di misericordia. E questo in virtù del Sangue di Gesù. In quel Sangue, infatti, ci e dato di contemplare e gustare la passione di amore che abita il Cuore della Trinità. In questo Cuore noi siamo accolti, custoditi e amati.