Ascoltiamo la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli: “Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade”. La discesa a Troade non era preventivata. Come anche l’ingresso in Macedonia, di cui gli Atti parlano subito dopo, in questi termini: “Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia, ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo”. Nei fatti della vita, negli imprevisti e nelle sorprese gli apostoli sanno vedere una manifestazione della volontà di Dio. Così è per chi vive di fede. In tutto Dio opera e attraverso tutto Egli si rende presente. Rimaniamo attenti alla voce del Signore che in tutto ci parla e ci guida.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia”. In questo testo evangelico appare la netta inconciliabilità tra l’appartenenza al Signore e l’appartenenza al mondo. Chi ha incontrato Gesù è stato reso estraneo alle cose del mondo, inteso come quel complesso di realtà, modo di pensare e di vivere che si pone in contraddizione con Dio. Ed è a motivo di questa insanabile contraddizione che il mondo odia ciò che non è suo. Da qui l’incomprensione e anche la persecuzione. Chiediamo la grazia di rimanere estranei al modo di pensare e di vivere mondano, ti rimanere fedeli all’amore del Signore anche quando questo dovesse significare l’odio del mondo