Ascoltiamo la parola del Signore dagli Atti degli Apostoli: “Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé”. Ecco perché l’apostolo esorta così gli anziani di quella Chiesa: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio”. Paolo sa che la Chiesa è la presenza del Signore nella storia. Per questo alla Chiesa è stata garantita l’indefettibilità, ovvero la grazia di non venire mai meno alla propria fedeltà a Gesù risorto da morte, unico Salvatore. A custodia di questa fedeltà ai pastori è riservato un particolare carisma da esercitare con la Chiesa e nella Chiesa. Ne siamo certi! Nella Chiesa troviamo il Signore, fino alla fine del mondo.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “Consacrali nella verità. La tua parola è verità”. Siamo ancora nella preghiera sacerdotale. Gesù si rivolge al Padre e chiede per noi il dono di una consacrazione, la consacrazione nella verità. Ma la verità è la Parola di Dio. Pertanto il dono chiesto per noi è quello della consacrazione nella parola di Dio. Che cosa significa questo? Significa una vita tutta abitata dalla parola del Signore; tutta ispirata da quella Parola in ogni decisione e scelta; segnata da quella Parola in ogni sua manifestazione, sia nel pensiero che negli affetti e nel cuore. In altri termini, la consacrazione nella verità che è la Parola di Dio, ci conduce a essere sempre più una cosa sola con Gesù, Parola eterna del Padre. Possa, nella nostra vita, realizzarsi come una nuova incarnazione: la parola del Signore si renda presente in noi.