Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Ezechiele: “Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni”. La visione, che prende forma nelle parole pronunciate da Dio per bocca del profeta, delinea un tempo nel quale sarà superata ogni divisione e si vivrà nella pace. È un tempo oltre il tempo, certamente. Ma è anche un tempo atteso all’interno del cammino storico. Una la condizione: la presenza di Dio nella vita degli uomini e l’accoglienza della Sua salvezza. Solo in Dio, infatti, può realizzarsi il superamento della discordia e di ogni conflitto. Solo in Colui che è la vera Pace ogni cuore umano può fare esperienza di pace, dando vita a una convivenza di pace.
Ascoltiamo la parola di Dio dal Vangelo di san Giovanni: “Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!”. Il Sommo Sacerdote è convinto di aver preso una decisone saggia, umanamente capace di salvare le sorti del suo popolo. In realtà, nel racconto dell’evangelista vi è una sottile ironia. Caifa decide la sorte di Gesù, ma nella sua decisione si realizza il piano di Dio. Caifa non può davvero immaginare che la condanna a morte inflitta al Signore porti a compimento il disegno della salvezza. E che il popolo venga salvato, ma non dai romani bensì dal peccato e dalla morte, in un modo del tutto inatteso e impensabile. Questa è la meraviglia dell’opera di Dio, che si serve anche delle nostre scelleratezze per portare avanti il Suo progetto di amore per la vita nostra e del mondo.