Ascoltiamo la parola di Dio dal libro della Genesi: “Trascorsi quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell’arca e fece uscire un corvo. Esso uscì andando e tornando, finché si prosciugarono le acque sulla terra”. Il testo biblico è ricco di segni che, alla luce del mistero di Cristo, potranno essere riletti in chiave pasquale. Si pensi ai quaranta giorni, richiamo ai quaranta anni passati dal popolo nel deserto e ai quaranta giorni trascorsi da Gesù nel deserto delle tentazioni. Si pensi anche alla colomba, richiamo alla colomba del Vangelo in cui è segno dello Spirito Santo. Si pensi alle acque del diluvio, richiamo alle acque battesimali che fanno passare dalla morte del peccato alla vita nuova in Dio. La vicenda di Noè, pertanto, è anticipazione del mistero di morte e di risurrezione che dona salvezza al mondo intero, mistero di quel passaggio pasquale che, in Cristo, è la redenzione del genere umano.