Ascoltiamo la parola di Dio dalla seconda lettera di San Paolo ai Corinzi: “Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”. L’apostolo, dal Signore e dall’esperienza della vita, apprende che la sua debolezza e la sua povertà umana non sono di ostacolo alla missione che gli è stata affidata. Il suo stesso cammino di santità non viene impedito da ciò che egli considera una vera e propria spina piantata nella carne, in quanto vivo promemoria delle Sue infermità spirituali. La forza di Dio, infatti, si rende presente proprio nelle debolezze dell’uomo. La grazia del Signore risorto si rende manifesta in modo più evidente nelle povertà della nostra vita. San Romualdo, prega per noi.