Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Isaia: “Sion ha detto: Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato. Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”. Queste parole, pronunciate da Dio per il tramite del profeta, raggiungono un popolo desolato, affranto e sfiduciato. Tutto sembra perduto, la rovina si è abbattuta su Sion, Dio pare aver abbandonato il Suo popolo. Ma la parola del profeta illumina l’oscurità e infonde nuova fiducia. Così deve essere anche per noi. Quando siamo avvolti dalle tenebre del nostro peccato, quando sembra che il male abbia la meglio nel mondo, quando la Chiesa appare sballottata da venti tremendi, la luce della parola del Signore illumina il cammino, dona speranza e rinnova la promessa di un Amore sempre fedele.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “Gesù riprese a parlare e disse loro: In verità, in verità io vi dico: il Figlio da sé stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo”. In queste parole di Gesù è rivelata la relazione intima del Padre con il Figlio. Allo stesso tempo, però, è anche rivelato ciò che ciascuno di noi è chiamato a vivere. Il Padre dona tutto al Figlio e il Figlio vive nella comunione più perfetta con il Padre: tutto quello che fa il Padre lo fa anche il Figlio. Allo stesso modo, la nostra vita in Cristo non può che essere sempre più comunione profonda con la volontà di Dio. È Cristo stesso che, in noi, vive la Sua comunione di amore con il Padre, la Sua adesione perfetta alla volontà di Dio, il Suo fare tutto quello che il Padre fa. Più il nostro vivere è Cristo e più si realizza in noi il mistero della Sua vita, tutta e sola rivolta al Padre.