Nel giorno dell’Epifania, l’esperienza dei Magi si presenta a noi come uno splendido atto di speranza. E’ la speranza, infatti, all’origine del loro lungo cammino verso Gesù.
Ascoltiamo una splendida pagina di Sant’Agostino sul tema della speranza. “Sia la nostra una speranza che non inganna, ma che sazia, e con qualcosa di così buono, che più appagati non si potrebbe essere. Che cos’è dunque che speriamo e che quando giungerà cesserà la speranza, lasciando il posto alla realtà? Che cos’è mai? Forse la terra? No. Qualcosa di ciò che nasce sulla terra, come l’oro, l’argento, gli alberi, le messi, l’acqua? Niente di tutto questo. Forse qualcosa che volteggi nell’aria? L’anima lo disdegna. Allora forse il cielo, così bello e ornato di astri luminosi? Che cosa c’è tra tutte le realtà visibili di più dilettevole e bello? Eppure non è neanche questo. E allora cos’è? Sono tutte cose dilettevoli, tutte cose belle, tutte cose buone: cerca colui che le ha fatte, è lui la tua speranza. Egli è ora la tua speranza, un giorno sarà la tua realtà. E’ la speranza di chi crede, sarà la realtà di chi vede. Quella che ora è la tua speranza, un giorno sarà la tua porzione. Sia egli la tua speranza nella terra dei morenti e sarà la tua porzione nella terra dei viventi”.