Martedì 25 febbraio, monsignore:
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Marco: “Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. Gesù si rivolge con queste parole agli apostoli, che poco prima, di nascosto, discutevano tra loro chi fosse il più grande. Gesù non nega che vi possa essere il desiderio di un primato. Ma, allo stesso tempo, trasforma radicalmente il motivo del primato. È primo, agli occhi di Dio, colui che si fa volontariamente piccolo, ultimo e servitore. Poco prima, l’evangelista aveva annotato, sempre a proposito degli apostoli: “Essi però non capivano queste parole e avevano paura a interrogarlo”. Anche noi, spesso, non capiamo la parola del Signore.
Non dobbiamo, però, averne paura. Quella Parola è per noi, ci è amica. Rimaniamo ad ascoltarla con fedeltà fino a quando si svelerà a noi in tutta la sua verità, bellezza e amore.