Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro dei Re: “In quei giorni, Elia, disceso dal monte di Dio, l’Oreb, trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elia, dicendogli: Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò. Elia disse: Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te”. Il gesto di Elia, che getta il proprio mantello addosso a Eliso, è un gesto simbolico di chiamata. Eliseo, infatti, in tal modo capisce immediatamente che Elia si fa per lui portavoce di Dio nell’invitarlo alla missione profetica. Egli dovrà subentrare a Elia. Eliseo abbandona tutto: affetti umani e proprietà terrene. Per lui ha inizio una vita del tutto nuova. Così è per tutti, quando si è raggiunti dalla chiamata di Dio. Si volta pagina nel libro della propria vita, si lascia ogni cosa e ci si incammina, con gioia e fedeltà, al seguito di Colui che ha chiamato.+