Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Osea: “Così dice il Signore: Hanno creato dei re che io non ho designati; hanno scelto capi a mia insaputa. Con il loro argento e il loro oro si sono fatti idoli, ma per loro rovina. Ripudio il tuo vitello, o Samaria! La mia ira divampa contro di loro; fino a quando non si potranno purificare? Viene da Israele il vitello di Samaria, è opera di artigiano, non è un dio: sarà ridotto in frantumi”. La parola profetica mette in luce che cosa è accaduto in Israele al tempo di Osea. Si sono costruiti un Dio a propria immagine: quel Dio è solo opera di un artigiano, ovvero opera dell’uomo. E, ancora, si sono dati re e capi che Dio non ha scelto, progettando la loro vita al di fuori della volontà di Dio. L’esperienza di Israele può essere anche la nostra. E lo è quando, invece di adorare il Dio Vivente nel volto di Cristo, ci prostriamo davanti a un dio che è solo opera della nostra immaginazione. E lo è anche quando, invece di ascoltare la parola di Dio e viverla, impostiamo le giornate a prescindere da quella Parola.