Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera di San Paolo a Filemone: “Io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù”. Il riferimento alla prigionia da parte dell’apostolo è ricco di significato. Paolo, infatti, è prigioniero a motivo del Vangelo. La sua fedeltà a Cristo ha significato anche la perdita della libertà. E, nonostante questo, il suo cuore è sempre pieno di ardore perché il Vangelo sia annunciato a tutti. L’apostolo, però, è anche prigioniero di Gesù, nel senso che è totalmente Suo e legato alla Sua volontà. Quella di Paolo è, dunque, una “prigionia di amore”. Meditiamo, oggi, su quanto l’apostolo dice di se stesso: “Prigioniero di Cristo Gesù”. E chiediamo la grazia di esserlo anche noi: prigionieri di Gesù per amore e, pertanto, appassionati all’annuncio del Vangelo, legati con gioia e fedelmente a Lui e alla Sua parola. San Giosafat, prega per noi.