Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro di Samuele: “Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. Elkanà, suo marito, le diceva: Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?”. Il dialogo tra Elkanà e Anna è bellissimo. In esso traspare l’amore delicato e attento di un marito nei confronti della moglie, afflitta a motivo della sua sterilità. Nella relazione di amore così descritta possiamo vedere anche un’immagine suggestiva dell’amore di Dio per la Sua Chiesa e per l’anima cristiana, quando esse vivono il dramma doloroso dell’infecondità spirituale. Ogni sterilità trova nel Signore l’Amante attento e delicato pronto a consolare. E anche l’Amante che non tarda a ridonare la fecondità, quando questa è tanto desiderata e richiesta da un cuore puro.