L’Epifania, giorno della manifestazione del Signore a tutte le genti, è anche il giorno dei tre doni molto pregiati: l’oro, l’incenso e la mirra: “Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. Al di là del significato individuale di questi doni, qual è il messaggio che scaturisce da una loro visione d’insieme? Quei doni rappresentavano ciò che di più prezioso e importante potevano donare al Bambino Gesù gli uomini venuti dall’oriente. Entrare nella logica del testo sacro significa, allora, disporci anche noi a donare al Signore ciò che abbiamo di più intimo e prezioso. Ciascuno è capace di riconoscere nella propria vita un tale tesoro, che magari ancora non ha avuto il coraggio di donare a Dio. Oggi è il giorno indicato per fare questo atto di coraggio, di fede e di amore. Tutto è di Dio e tutto deve tornare a Dio. Forse ciò che di più pregiato in questo momento abbiamo nelle mani è il nostro “io”, con i progetti, i desideri, i punti di vista; e forse non lo vogliamo abbandonare. Prendiamo esempio dai Magi e facciamo dono generoso di questo tesoro prezioso al santo Bambino di Betlemme.