Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Luca: “Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Queste parole fanno parte di una breve parabola raccontata da Gesù. Appena prima, egli aveva presentato l’uomo che si ritiene giusto e che presenta a Dio le proprie opere buone, disprezzando i peccatori. Spesso somigliamo a questa categoria di persone. Il Signore, invece, ci chiede di essere come il pubblicano del racconto evangelico: consapevoli del nostro peccato e fiduciosi nella misericordia di Dio. Possa essere questo l’atteggiamento spirituale dei giorni Quaresimali. Riconoscere, infatti, con umiltà le proprie colpe, domandando di cuore perdono, è via di conversione e di salvezza, via maestra del ritorno a Dio.
Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Osea: “Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra”. Come è bella questa pagina di Osea! Come è consolante! Tra l’altro parla della primavera. E oggi, per noi, inizia la primavera. Il profeta Osea parla di primavera per esprimere l’idea della vita che si rinnova in tutto la sua bellezza. E quando questo avviene? Quando l’uomo torna a Dio e si rende disponibile ad accogliere la Sua venuta. Perché Egli è Eterna Primavera! Camminiamo insieme verso il Signore! Aiutiamoci, nella preghiera, ad accoglierlo prontamente nel nostro cuore, nella nostra vita. E sarà una vera primavera!