Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Osea: “Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all’ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Efraim”. È noto come Osea abbia ricevuto da Dio il compito di presentare l’alleanza con Israele sottolineandone la dimensione sponsale. L’amore di Dio per il Suo popolo appare forte, appassionato, fedele nonostante tutto. Nelle parole profetiche Dio ricorda l’amore che un tempo lo legava al popolo. Poi è intervenuto il peccato, il tradimento. Ma l’amore di Dio rimane. Anzi, la caduta del popolo provoca in Lui commozione e un fremito di compassione “perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira”.