Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera di san Paolo ai Galati: “Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo”. L’apostolo è forte e chiaro nel rivolgersi ai cristiani della Galazia. In realtà le sue parole appaiono quanto mai attuali anche per noi. La tentazione, infatti, di piegarsi di fronte al comune sentire e pensare del mondo è sempre molto forte. Anche perché la fedeltà al Vangelo del Signore può comportare solitudine, incomprensione e persecuzione. Eppure, afferma San Paolo, ricercare il plauso degli uomini significa non essere veri servitori di Cristo. Questa parola ci interpella. Anche noi, forse, a volte non siamo stati servitori di Cristo e Suoi autentici amici, perché a Lui e alla Sua parola abbiamo preferito l’accoglienza e l’applauso del mondo.